Ultime notizie

Laici “straordinari” per l’Eucaristia

In cattedrale l’istituzione di 60 nuovi ministri straordinari della Comunione

Sono laici e distribuiscono la Comunione. Domenica 14 novembre, alle 18, nella cattedrale S. Cetteo a Pescara 60 nuovi ministri straordinari dell’Eucaristia riceveranno il mandato per il prossimo triennio dall’arcivescovo Tommaso Valentinetti. «Gli aspiranti, uomini e donne di ogni età, sono stati segnalati dai rispettivi parroci, su richiesta dell’Ufficio liturgico diocesano in vista della scadenza del precedente mandato del 2007 – spiega don Vito Cantò, direttore dell’Ufficio – e hanno partecipato ad una serie di incontri di formazione, che li ha introdotti agli aspetti biblici, spirituali, ecclesiali e giuridici di questo importante servizio alla comunità parrocchiale».

Chi è il ministro straordinario dell’Eucaristia, o meglio, della Comunione? Il concetto di “ministerialità” nella Chiesa post-conciliare è intimamente legato a quello di dono e di servizio: è lo Spirito Santo che “dispensa tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi vari incarichi e uffici utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa” (LG, 12). “Straordinario” in questo caso vuol dire, anzitutto, non permanente, subordinato alle competenze specifiche del presbitero e limitato al territorio della parrocchia di appartenenza. “La distribuzione della Comunione” al domicilio di anziani, ammalati ed infermi, impossibilitati a recarsi in chiesa, è lo scopo principale che ha portato all’istituzione di questo servizio nel 1973 con l’Istruzione della Sacra Congregazione per i Sacramenti “Immensae caritatis”. La distribuzione della Comunione durante la S. Messa, l’esposizione del Santissimo Sacramento, comunicarsi direttamente sono facoltà secondarie, che ricorrono in particolari circostanze, quando non siano presenti altri presbiteri o diaconi.

«È stata una persona molto cara, amica di famiglia e ministro straordinario nella mia parrocchia, che nella fase terminale della sua grave malattia mi ha suggerito di aprirmi a questa chiamata del Signore – racconta Roberto Goussot, della chiesa di san Luigi a Pescara – e questa eredità spirituale è uno dei motivi più intimi, che mi spingono a servire i fratelli in questo modo che, specialmente ai miei coetanei, può sembrare poco concreto. Sono, invece, certo – continua il giovane 25enne, studente di lettere – che dare a tutti coloro che lo desiderano e sono ben disposti la possibilità di accostarsi alla Comunione soddisfa il bisogno fondamentale dell’uomo di amare ed essere amati da Cristo, che nell’Eucaristia realizza la promessa di rimanere con noi fino alla fine del mondo».

Disponibilità, preparazione, formazione permanente e soprattutto amore all’Eucaristia, alla Chiesa e ai fratelli sono le caratteristiche di questi laici, che contribuiscono a rendere le nostre comunità parrocchiali una presenza più credibile e più vicina alla vita delle famiglie.