Anziani attivi con gli “Orti d’oro”
Per il quinto anno consecutivo, in tempo per la semina, l’associazione “Domenico Allegrino”, ha affidato i suoi quaranta “Orti d’Oro” ad altrettanti pensionati pescaresi, i quali potranno coltivare il grande terreno, di 5.000 metri quadri, messo a disposizione da un privato in località Fontanelle. Così, ieri mattina, l’allegro stuolo di contadini ha partecipato con riconoscenza alla cerimonia di consegna dei semi, gesto da cui ripartirà l’avventura che li vedrà tornare a casa carichi di frutta, verdura e ortaggi, prodotti con le loro mani in un clima di comunione ed armonia.
E l’iniziativa è ormai così famosa in città, da far lievitare le richieste di altri pensionati interessanti alla proposta:«Ormai – spiega Antonella Allegrino, presidente dell’associazione – la nostra lista d’attesa è salita a cinquanta richieste che, purtroppo, non riusciamo a soddisfare, anche per l’assenza di altri spazi destinati ad uso agricolo a cui indirizzare i candidati». Eppure i terreni incolti, in città, non mancano anche al di fuori di Fontanelle, ma a Palazzo di Città non sembrano sentire da questo orecchio:«Facciamo appello – esorta la Allegrino – al sindaco Luigi Albore Mascia, mai presente nonostante i nostri ripetuti inviti, affinché metta a disposizione dei pensionati i terreni incolti di proprietà pubblica, recuperando la terra dall’incuria e i pensionati, abbandonati alla solitudine.
Sarebbe bello avere un orto in ogni quartiere». Un’esortazione che ha acceso gli animi dei contadini i quali, compatti, hanno alzato il tiro:«Invito il sindaco – ribatte Fioravante Lauterio, un pensionato – ed il presidente di Circoscrizione ad individuare i terreni incolti, altrimenti ci ritroveremo tutti in Comune a manifestare». Sono pronti a tutto questi contadini, ex poliziotti, ex carabinieri, ex ferrovieri, ex pasticcieri, pur di mantenere ciò che ha fatto loro riscoprire la gioia di vivere:«Se mi togliessero l’orto – aggiunge Angelo De Luca, un altro coltivatore – se ne andrebbe una parte di me». Ironicamente, viene da chiedersi che male ci sia, per l’amministrazione comunale, ad assegnare parte del verde pubblico cittadino alla manutenzione gratuita dei pensionati: la risposta, forse, al prossimo raccolto.