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I libri di Caffè: bene recuperarli, anzi no

Bufera politica, a Palazzo di Città, sul recupero dei libri del grande economista pescarese, scomparso nel 1987

Fisicamente è scomparso nel nulla la mattina del 15 Aprile 1987, uscendo dalla sua casa romana. Ma a Pescara, nella sua città natale dove è nato il 6 Gennaio 1914, il grande economista Federico Caffè ha forse rischiato di scomparire anche dalla memoria dei suoi concittadini. Un rischio che i consiglieri comunali del Partito Democratico, Antonio Blasioli e Paola Marchegiani, non hanno voluto correre avendo presentato, lo scorso venerdì, una mozione in consiglio comunale nella quale si richiedeva il recupero totale dei libri che lo studioso donò all’università “D’Annunzio” di Pescara, così da poterli mettere a disposizione degli studenti.

Una cosa mai verificatasi in passato, soprattutto dopo il 1992, quando l’alluvione che colpì la città adriatica invase i locali

Antonella Allegrino, Idv

universitari inzuppando la preziosa donazione editoriale che gli uomini dell’opposizione, oggi, intenderebbero restaurare coinvolgendo direttamente le casse comunali: «L’assessore comunale alla cultura, Elena Seller, – spiegano i due consiglieri comunali del Pd – si è dichiarata d’accordo, chiedendo solo che prima venisse quantificato il costo di una simile operazione, ma la sua maggioranza l’ha sconfessata votando contro la mozione».

Dunque una bocciatura che per alcuni è sembrato, più che altro, un atto di  rifiuto e indifferenza verso il patrimonio letterario lasciato dal grande economista pescarese, il quale lasciò il segno in qualità di capo di gabinetto del Ministero della Ricostruzione (negli anni ’50), di docente universitario e consulente della Banca d’Italia in seguito, mentre per altri, come i consiglieri della maggioranza, il rifiuto sarebbe presto spiegato: «Il Comune non può intervenire – ha chiarito Augusto Di Luzio, presidente della Commissione Cultura – in quanto quei volumi non sono di proprietà del Comune stesso, non appartengono al nostro patrimonio, e dunque non è possibile indirizzare i nostri fondi, che sono soldi dei cittadini, per salvare un patrimonio privato di proprietà dell’università “D’Annunzio” che ha risorse ad hoc per questo genere di interventi, e che sicuramente sarà in grado di garantire la conservazione delle opere».

E, nel rafforzare le motivazioni del presidente della Commissione Cultura, giunge anche la voce del vice capogruppo del Pdl in consiglio comunale: «È evidente – aggiunge Armando Foschi – che la nostra amministrazione comunale non avrà sicuramente bisogno di quella mozione per aprire comunque un’interlocuzione con l’università per il recupero dei libri, così come non avremo bisogno di una mozione per promuovere l’organizzazione di momenti di confronto sulla figura dell’illustre economista, che però in sei anni di governo della città il centro-sinistra e il Pd, non hanno mai trovato occasione per onorare ed omaggiare».

Ma la sicurezza degli uomini del Pdl, non basta a spegnere le polemiche politiche, le quali fanno in tempo ad “attraversare” piazza Italia, per arrivare fino agli scranni della Provincia: «Credo – ha affermato Antonella Allegrino, capogruppo dell’Italia dei Valori in consiglio provinciale – che la priorità di tutti al momento debba essere quella di capire come i testi potranno essere recuperati e che tipo di impegno economico richiederà l’operazione. La Provincia, insieme al Comune dovrebbe sentire il dovere di restituire alla comunità un tassello della sua identità culturale e impegnarsi, affiancando l’Università D’Annunzio e tutti gli enti e associazioni che stanno portando avanti o abbiano intenzione di portare avanti iniziative in nome del professore scomparso».

Luigi Albore Mascia, sindaco di Pescara

Nel frattempo, però, ieri sera è entrato nel merito del dibattito anche il sindaco di Pescara, che ha bollato come una “bufala colossale” la polemica messa in atto dal Pd: «In realtà – ha sottolineato Luigi Albore Mascia – quei volumi, nel 1992, erano già conservati al secondo piano dell’ateneo di viale Pindaro, edificio mai interessato dall’alluvione in questione, né da altri fenomeni naturali, e soprattutto sono in ottimo stato di conservazione e perfettamente consultabili dal pubblico. Non ci sono dunque libri da salvare, né da restaurare». A seguito della nota, il primo cittadino pescarese ha infine annunciato che verrà organizzato un incontro per ricordare la figura di Caffè insieme al Dipartimento di Economia della facoltà di Economia e Commercio di Pescara, attraverso la partecipazione del professor Piergiorgio Landini.

Comunque, al di là di tutta la querelle politica, un dubbio forse resta: il grande studioso ed economista pescarese Federico Caffè, viene realmente conosciuto e apprezzato, dai suoi concittadini, per quel che è stato il suo valore? Forse la spiegazione la diede egli stesso, regalando i suoi libri all’ateneo dannunziano: «L’Abruzzo – dichiarò il professore – non si è accorto in alcun modo di questo suo figlio. Ho regalato i miei libri all’università e non ho ricevuto neppure riscontro che siano arrivati». Davvero un peccato.

About Davide De Amicis (4360 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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