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L’Italia unita a Civitella del Tronto

Una seduta straordinaria del consiglio regionale, svoltasi ieri presso la fortezza borbonica di Civitella del Tronto, ha contribuito a celebrare i 150 anni di unità d’Italia, in Abruzzo

Anche la Regione Abruzzo, ieri mattina, ha celebrato i 150 anni dell’unità d’Italia attraverso lo

La fortezza borbonica di Civitella del Tronto. Foto: "pizzodisevo" da flickr.com

svolgimento di una seduta solenne del consiglio regionale, eccezionalmente riunitosi presso la piccola sala del municipio di Civitella del Tronto. Una scelta non casuale quella del comune teramano  che, nel 1861, ha fatto da scenario ad una delle battaglie più lunghe e sanguinose di tutta la guerra che portò all’unificazione del paese.

Infatti, la fortezza borbonica di Civitella del Tronto, fu l’ultimo baluardo del Regno delle due Sicilie, il quale venne espugnato dall’esercito sabaudo solo il 20 Marzo, tre giorni dopo la proclamazione dell’unità d’Italia. Così, 150 anni dopo, è l’assise regionale a ricordare quei giorni epici attraverso una giornata di riflessione, apertasi con l’esecuzione dell’inno di Mameli e quindi con la lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nonostante l’importante ricorrenza, però, l’assemblea regionale non ha mancato di ricordare le migliaia di vittime perite nella catastrofe giapponese, dedicando loro un minuto di silenzio.

A rimarcare, poi, l’importanza dell’evento è servita la presenza del sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, che, insieme ai presenti, ha potuto scorrere le pagine di storia che hanno portato alla svolta sociale e politica del 1861, raccontate dagli storici Raffaele Colapietra e Marcello Veneziani. Hanno quindi preso la parola Gianni Chiodi, il presidente della Regione Abruzzo, che ha pronunciato un lungo discorso volto a sottolineare l’importanza della ricorrenza per gli italiani e gli abruzzesi: «L’unità d’Italia – ha affermato Chiodi – credo vada ricordata innanzi tutto senza retorica, senza false enfasi o eccessivi spunti polemici, vissuta comunque come evento miliare nella storia individuale di un popolo e politica di un territorio».

L’unità di un paese che, in Abruzzo, si è sentita particolarmente in occasione del sisma che colpì il capoluogo il 6 Aprile 2009: «In quell’occasione – ha continuato il Governatore della Regione Abruzzo – unico è stato il cuore e indivisibile la solidarietà dell’Italia intera. Il paese si è stretto a noi, ha sofferto con noi ha mostrato un altruismo ed un senso di fratellanza e comunità davvero encomiabili». E proprio caricata da questi valori, l’Italia dovrebbe pensare al futuro delle giovani generazioni, puntando ad un istruzione adeguata che conduca i futuri studenti a svolgere un lavoro stabile fondato sul talento e sul merito.

Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo

Ma secondo gli amministratori regionali, tutto ciò può avvenire solo gettando le basi per elaborare un patto nazionale federale in grado di portare a termine queste sfide: «Lo stesso desiderio delle autonomie locali – ha concluso Gianni Chiodi – di governarsi autonomamente, non va interpretato come un freno. Bensì come aspirazione ad un nuovo modus di amministrare la cosa pubblica che, se debitamente assecondata, potrà solo contribuire a rilanciare, in Europa, un grande progetto unitario d’Italia. Il che significa però colmare, in anticipo, quel gap economico che ancora, purtroppo, drammaticamente sussiste tra nord e sud. Ma questo non deve essere un alibi, sciocco e fuorviante, per asserire che l’Italia non è unita».

Dunque, sono molteplici i significati sociali, economici e politici concernenti l’unità d’Italia. Si tratta di un patrimonio di valori ed esperienze da custodire: «Le forze politiche – ha dichiarato Nazario Pagano, presidente del Consiglio Regionale abruzzese – devono impegnarsi a realizzare non ciò che è bene per loro, ma ciò che è bene per il paese. Camminando su questa strada, l’Abruzzo oggi chiede governabilità, sicurezza di prospettive e certezze. Gli abruzzesi ne hanno il pieno diritto. Così come le forze politiche premiate democraticamente dagli elettori, hanno il dovere di governare».

About Davide De Amicis (3928 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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