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Chernobyl 25 anni dopo

Commemorazioni per i 25 anni dall’esplosione del reattore numero 4 della centrale ucraina. A Pescara dei fiocchi verdi hanno ricordato l’anniversario

Sono passati 25 anni esatti da quel 26 Aprile 1986, quando il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, esplose, provocando l’incidente nucleare più devastante che la storia contemporanea possa ricordare, con le autorità russe che per le prime 36 ore nascosero la gravità dell’accaduto alla popolazione evacuandola solo successivamente, mentre la nube radioattiva sprigionatasi dall’impianto andava propagandosi per tutta Europa.

Per ricordare quei giorni, martedì notte, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, ha presieduto una liturgia solenne presso la chiesa di San Michele Arcangelo, nella regione di Kiev, laddove è stato eretto un monumento agli “eroi di Chernobyl”: «Gli scienziati – ha sottolineato il Patriarca russo – dicono che i danni provocati alle persone e all’ambiente, sono pari al danno provocato dalle 500 bombe sganciate su Hiroshima».

Kirill ha quindi ricordato il sacrificio di tutti i vigili del fuoco e del personale che in quei giorni intervennero per limitare la catastrofe, perdendo la propria vita. Poi, all’una, 23 minuti e 40 secondi, l’ora esatta dell’esplosione del reattore, al termine della celebrazione sono stati suonati 25 rintocchi di campane, uno per ogni anno passato dal verificarsi della catastrofe nucleare. Alla commemorazione hanno partecipato 700 persone, fra cui spiccavano il premier ucraino Mykola Azarov ed il metropolita di Kiev e dell’Ucraina Vladimir: «Noi crediamo – ha concluso il metropolita – che il Signore sia misericordioso e non ci invii più tali prove. Crediamo e preghiamo che il Signore dia riposo alle anime dei giusti».

Il triste anniversario è stato ricordato anche dall’Unione Europea, attraverso il messaggio diramato da Jerzy Buzek, presidente dell’Europarlamento: «Chernobyl – ha affermato Buzek – è stata una tragedia umana inimmaginabile, ma anche una lezione sull’importanza della prevenzione, della trasparenza e di una vigilanza adeguata».

In particolare, anche l’Austria ha ricordato la tragedia di Chernobyl con il direttore della Caritas di Vienna, Michael Landau, che ha diffuso un appello a sostenere un progetto mirato ad aiutare le vittime dell’incidente: «Le conseguenze della catastrofe – ha riflettuto il direttore della Caritas – non possono essere espresse in parole. La sofferenza, il dolore e i danni alla salute delle persone sono la vera catastrofe dopo la catastrofe e ci daranno da fare ancora per decenni. Inoltre, decine di migliaia di volontari sono morti in conseguenza del loro intervento o continuano tutt’oggi a soffrire di ustioni, ulcere e tumori».

I fiocchi verdi disseminati in Corso Umberto, a Pescara

È la stessa Caritas di Vienna a far sapere anche che sta incrementando la propria attività negli hospice, in Ucraina, per far fronte alle esigenze dei pazienti, per un totale di 1.500 persone accompagnate nel fine vita con la medicina palliativa, con i servizi di assistenza sociale e spirituale.

E l’onda delle celebrazioni per i 25 anni dal disastro di Chernobyl, sono giunte fino anche a Pescara dove, la notte scorsa, “Legambiente” ha fatto disporre delle coccarde verdi con su scritto “Qui è nata una scoria” sui lampioni di Corso Umberto e piazza Salotto, a ricordare simbolicamente le scorie nucleari rilasciate in quel 26 Aprile 1986: «È un incidente – ha osservato Antonio Sangiuliano, componente della segreteria regionale di “Legambiente” – Basti pensare che il 20% del territorio agricolo ed il 23% delle foreste della Bielorussia sono ancora contaminati dalla radioattività, entrata nella catena alimentare».

 

About Davide De Amicis (4380 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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