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Alla scoperta dei musulmani d’Italia

Si è svolto ieri, a Pescara, il convegno regionale missionario sul rapporto fra gli italiani e gli immigrati musulmani. Padre Aldo Giannasi: “Tutto è ancora da fare”

Sì e svolto ieri, presso il Centro Emmaus di Colle San Donato a Pescara, il convegno missionario regionale dal titolo “Uno sguardo all’interno delle comunità islamiche”, una mattinata d’approfondimento utile a delineare lo stato delle relazioni esistenti fra noi italiani e gli immigrati musulmani che risiedono nel nostro paese.

Padre Aldo Giannasi

L’incontro, organizzato dalla Commissione missionaria regionale, ha visto la partecipazione di circa 20 delegati appartenenti a cinque diocesi abruzzesi, Pescara-Penne, Avezzano, Lanciano-Ortona, Teramo e Sulmona, e di tre diocesi molisane, Campobasso, Termoli e Trivento, i quali hanno assistito alla relazione di padre Aldo Giannasi, religioso e sacerdote presso l’ordine dei Padri Bianchi. Un uomo che ha consacrato l’intera sua vita a Cristo e alla missione che l’ha portato 30 anni in giro per il mondo dapprima in Algeria e Tunisia, dove si è fermato per 5 anni, quindi in Mali, dove ha trascorso oltre 20 anni.

Ultimamente, padre Aldo presta servizio al Cum di Verona, il Centro unitario missioni dove forma i futuri missionari che abbracceranno l’Africa, un osservatorio privilegiato per studiare il rapporto esistente fra italiani e musulmani: «La Caritas – ha esordito padre Aldo – stima la presenza di un milione e quattrocento mila musulmani, nel nostro paese, che noi però conosciamo molto poco, avendo magari qualche vaga idea fornita dai media. Al contrario mi sembra necessario, da parte nostra, uno sforzo di conoscenza rispettosa e oggettiva di questo mondo da noi presente».

Gli islamici che emigrano sul territorio italiano, cercando un futuro migliore, provengono essenzialmente dal Maghreb

I delegati diocesani abruzzesi e molisani

africano, dal Marocco e Tunisia, e anche dall’Albania. Questo fenomeno migratorio si è, fra l’altro, radicato nel tempo eppure il cammino d’integrazione di queste persone, in Italia, sembra quasi non essere mai iniziato: «Qualcosa si muove – precisa il missionario dei Padri Bianchi – attraverso il grande lavoro svolto in ambito civile, nelle scuole, e in ambito religioso-cristiano, con le parrocchie e le tante associazioni, ma non ci siamo ancora. Manca un senso di ospitalità interiore, da offrire loro, che ancora manca, probabilmente non ci rendiamo conto delle loro difficoltà, le diamo per scontato».

Don Tonino Di Tommaso

Analizzando, poi, nello specifico il contesto pescarese, si evince quanto la situazione non vari di molto: «Qui – ironizza don Tonino Di Tommaso, direttore dell’ufficio diocesano missionario – ci troviamo ancora a “caro fratello Islam”. Infatti, con oggi, è la prima volta che ci poniamo seriamente il problema dei rapporti con i musulmani, una questione non percepita dalla massa che, comunque, non dispone di molte occasioni per avvicinarsi a questa realtà, se di pochi eventi come la Festa dei popoli, a Pescara, o la Festa multietnica a Congiunti».

E poi non mancano tutta una serie di pregiudizi, alimentati dai recenti episodi di fondamentalismo, che hanno contribuito a seminare un certo timore fra gli italiani. Così, secondo il missionario veneto, l’unica soluzione per favorire l’integrazione dei musulmani nello “stivale” è da riporre nei giovani: «Li incoraggio tutti – ha concluso il missionario veneto – ad incontrarsi, nel mondo della scuola e del lavoro, per intessere delle comunicazioni umane basate su una conoscenza reciproca, improntata alla collaborazione».

About Davide De Amicis (4360 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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