"La Chiesa in Italia – conferma monsignor Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana - ha in questo momento una priorità che è allo stesso tempo una preoccupazione pastorale, le nuove emigrazioni giovanili. Gli italiani emigrano oggi massicciamente e i giovani sono i protagonisti principali. Non basta la sola assistenza morale e spirituale. La Chiesa deve essere compagna di vita per ciascuno di loro, la parrocchia una casa"
"Ci portiamo dentro una sete inestinguibile di felicità - osserva il Papa -; siamo alla ricerca di un significato e una direzione della nostra vita, di una motivazione per le attività che portiamo avanti ogni giorno; e soprattutto siamo assetati di amore, perché è solo l’amore che ci appaga davvero, che ci fa stare bene, che ci apre alla fiducia facendoci gustare la bellezza della vita"
Il 12,1% degli studenti italiano è stato testimone del consumo di stupefacenti da parte di coetanei o addirittura di episodi di spaccio di droga all'interno delle aree scolastiche. Il 23,6% dei giovani ha dichiarato di aver assistito ad atti di discriminazione tra gli alunni; il 15,7%, inoltre, ha assistito con frequenza a comportamenti discriminatori da parte dei docenti e dei dirigenti: "Nel contesto scolastico – rileva Pierpaolo Triani, docente di scienze della formazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore – non mancano, come in ogni ambiente sociale, le difficoltà e le criticità. Accanto all’attenzione si può trovare il disinteresse, al rispetto la prepotenza, al dialogo la chiusura alle ragioni dell’altro, all’osservanza delle regole il tentativo di eluderle, alla collaborazione l’imposizione"
"I fedeli che vi partecipano - osserva don Bonaccorso - devono percepire di essere immersi nel flusso del mistero, a partire però dal loro vissuto quotidiano. La categoria di “immersione” è quella che rende così potente l’influsso dei nuovi media sulla vita della gente: perché non recuperarla e rivisitarla ad uso liturgico?"
"Giusto che si salvino queste persone, è ingiusto che sia solo l’Italia - sottolinea Luciana Lamorgese, ministra dell'interno -. Ingiusto enormemente, perché non può essere un carico che deve avere un solo Paese solo perché è di primo approdo. Serve un’Europa più solidale, più responsabile, più partecipativa a quelli che sono i problemi che non possono ricadere soltanto su alcuni Stati"
(c) 2010-2014 - La Porzione ... nel frammento, tutto! - Iscritta al Registro speciale stampa del tribunale di Pescara n. 26/2010