"La nostra vocazione - spiega il Papa, citando Isaia - è ascoltare ciò che il Signore ci chiede: “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio”. A noi viene chiesto di consolare, di aiutare, di incoraggiare, senza alcuna distinzione tutti i nostri fratelli oppressi sotto il peso delle loro croci, accompagnandoli, senza mai stancarci di operare per risollevarli con la forza che viene solo da Dio"
"Io - sottolinea il Papa - mi sono vergognato del nome di una bomba “madre di tutte le bombe” (il riferimento è all'ordigno recentemente sganciato in Afghanistan dagli Stati Uniti contro i terroristi). La mamma dà vita, e questa dà morte, e diciamo mamma a quell’apparecchio? Che cosa sta succedendo. È vero, siamo in guerra, queste cose succedono, ma anche ci sono tante cose buone nascoste, gente che brucia la vita in servizio degli altri. Noi dobbiamo denunciare queste cose brutte, perché il mondo vada avanti per la strada che fa vedere questa gente che è nascosta in questo momento"