Fontanelle, i residenti scenderanno in piazza
È stata una riunione accesa quella che, ieri sera, presso la sede dell’associazione “Insieme per Fontanelle”, ha riunito oltre 100 residenti del quartiere, intervenuti per esternare le proprie preoccupazioni e richiedere interventi immediati, così da limitare il più possibile l’avanzata di quei criminali che non hanno esitato a minacciare la vita di Nello Raspa, ex presidente dell’associazione di via Caduti per servizio, perché spaventati dal suo impegno profuso per il ritorno della legalità.
Ad ascoltarli e a condividere il loro stato d’animo, oltre a don Massimiliano De Luca, parroco di Fontanelle, e a Domenico Pettinari, presidente provinciale dell’associazione Codici, i residenti hanno trovato anche il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia. I cittadini partecipanti, sono comunque solo una parte di quelli che ogni giorno sono testimoni di reati consumati sotto il portone di casa, come lo spaccio di droga, perché la maggior parte ha ancora paura, non ritenendosi sufficientemente protetto dalle forze dell’ordine, scegliendo di vivere nell’omertà più totale: «Noi – ha raccomandato don Max – dobbiamo essere alleati delle istituzioni, in tutto questo. I nostri avversari sono altri: non potete più tacere».
Insomma il sacerdote è stato categorico, sollecitando i residenti a denunciare i loro carnefici, senza paura, e i fontanellesi presenti, dal canto loro, si sono fatti coraggio lamentando il mancato rispetto dell’anonimato da parte degli operatori degli organi di polizia, i quali richiedono obbligatoriamente le generalità di chi sporge denuncia, frenandolo: a tal proposito, c’era anche chi ha avanzato l’ipotesi dell’istituzione di un numero verde che potesse raccogliere tali segnalazioni.
Ma al di là di tutto, è la richiesta di maggiori controlli la richiesta più gettonata dagli utenti, insieme a quella di favorire la prevenzione dall’illegalità istituendo un servizio di assistenza sociale sul territorio: «Per migliorare la sicurezza – ha spiegato Domenico Pettinari, presidente di Codici – non basta che i militari vadano in giro. Occorre, innanzi tutto, bloccare i quattro accessi al quartiere e controllare chi transita, dato che tutti i giovani della provincia di Pescara convergono qui per acquistare la droga. È poi necessario controllare chi occupa regolarmente gli alloggi popolari perché, fra loro, c’è chi conduce un tenore di vita troppo alto. Quindi, continuare con gli sfratti degli irregolari».
L’appello, infine, è stato anche rivolto alla magistratura affinché non condanni gli arrestati ai domiciliari, permettendo loro di continuare a delinquere dalle loro case. E da questo punto di vista, fra il pubblico, c’era chi ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale, passata e presente, colpevole, a detta loro, di aver assegnato le case popolari alla feccia proveniente dai quartieri limitrofi.
Il primo cittadino pescarese, ha seguito attentamente le segnalazioni dei cittadini, intervenendo prontamente: «La presenza della parrocchia – ha sottolineato Luigi Albore Mascia – è già di per sé un presidio della legalità. Inoltre, in termini di manutenzione, abbiamo già fatto molto. E poi, ieri, dalla Regione Abruzzo è stato deliberato lo stanziamento di 100 mila euro per procedere con gli sfratti». Ora, il prossimo passo dei residenti di Fontanelle, sarà quello di ritrovarsi, sabato 26 Novembre, per una fiaccolata di protesta che giungerà fin sotto i palazzi del potere pescaresi, per continuare ad invocare una maggiore sicurezza: «Scenderemo in piazza – ha concluso Pettinari – per dire che questo è il quartiere della gente onesta» .