"Amare – spiega il Santo Padre - vuol dire contribuire affinché ogni Paese aumenti la produzione e giunga all’autosufficienza alimentare. Amare si traduce nel pensare nuovi modelli di sviluppo e di consumo, e nell’adottare politiche che non aggravino la situazione delle popolazioni meno avanzate o la loro dipendenza esterna. Amare significa non continuare a dividere la famiglia umana tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario"
"Nessun popolo - ricorda il Papa - può vantarsi di non avere un giorno un caso di violenza, succede nella Storia, ma dobbiamo capire bene per non ripetere, imparare dalla Storia"
La vicenda della nave Aquarius che continua a vagare con circa 629 migranti nel Mediterraneo, a metà strada tra la Sicilia e Malta, ci ha ricordato l’episodio narrato negli Atti degli Apostoli e noto come Naufragio a Malta di San Paolo. Quel naufragio segnerà l'inizio del cristianesimo per Malta e un momento di passaggio prima dell'arrivo di San Paolo a Roma. Un episodio poco noto ma di grande valore simbolico.
"Non ci abituiamo alla guerra - afferma il cardinale Matteo Zuppi - e facciamo nostra la stessa trepida attesa del Papa per commuoverci, anche perché speriamo che ogni giorno sia l’ultimo di guerra e attendiamo con ansia, con la fretta di Maria, che venga il Natale della pace. Che tutti noi, come Maria, senza chiederci se tocca o meno a lui, senza indugi, faccia crescere il seme della pace"
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