Ultime notizie

Riaperte le porte dei Cie all’informazione

Una direttiva a firma del Ministro dell’Interno Cancellieri restituisce ai giornalisti il diritto di cronaca sui Cie

E’ notizia fresca la riapertura dei CIE (Centri Identificazione ed Espulsione) ai giornalisti. Dopo la circolare n. 1305, a firma di dell’ex Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che impediva di accedere a questi centri, ieri la neoministro Anna Maria Cancellieri ha “riaperto le porte all’informazione”.

La Ministro Cancellieri

In una lettera inviata a fine novembre a firma del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi e del presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino veniva affermata «L’impossibilità per la libera informazione di accedere a luoghi di concentramento non volontario delle persone non solo limita il diritto dei cittadini a sapere, ma finisce per legittimare un clima di sospetto sull’attività dei Centri Questa nostra richiesta, peraltro, ha avuto già il sostegno dell’ordine del giorno n. G101 approvato dal Senato della Repubblica lo scorso 2 agosto, con il quale “si impegna il Governo a predisporre ed adottare con urgenza tutte le misure necessarie a consentire ai giornalisti e agli operatori dell’informazione l’accesso ai centri per immigrati e richiedenti asilo, modificando le regole di accesso e neutralizzando così gli effetti della circolare del Ministro dell’Interno”». Sempre nella lettera veniva messo in evidenza come il divieto assoluto non trovava giustificazioni, né nella tutela della privacy, né come affermato nella circolare di Maroni nel fatto che i giornalisti sarebbero di ‘intralcio’ alle attività dei centri.

Proprio ieri il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha firmato una direttiva indirizzata a tutti i Prefetti che consente ai rappresentanti degli organi di informazione l’accesso ai centri destinati all’accoglienza, al trattenimento e all’assistenza degli immigrati.

La speranza è che anche in questa circostanza e in riferimento a questi centri l’informazione cerchi sempre di presentare l’oggettività dei fatti per poi lasciare a quanti leggono la possibilità di fare commenti e sviluppare la propria opinione.