"Forse tanti, forse anche noi, che, inevitabilmente, alla luce delle notizie che ci arrivano - osserva l'arcivescovo Valentinetti -, pensiamo di schierarci dall’una o dall’altra parte. Ma forse anche noi, con tutti i potenti della terra, dobbiamo batterci il petto perché non siamo stati capaci né noi, né chi ci governa a livello mondiale, europeo e, forse, anche chi ci governa a livello nazionale, di dire “no”
"Dall’altra parte - ricorda il presule - c’è Cristo che ha vinto il peccato, la sofferenza e la morte: è questa la notizia sconvolgente che arriva anche a noi. Sembrerebbe una notizia priva di fondamento, che potrebbe lasciarci indifferenti, ma non è così. Che questa sia la Pasqua in cui veramente rientriamo in noi stessi e diciamo “Cristo, Signore, io credo in Te, Tu sei il mio Signore, Tu sei il mio Dio"
"È convinzione diffusa dell’universo giovanile - si legge nel rapporto - che la Chiesa sia troppo statica, e che dovrebbe innanzitutto cambiare la narrazione, rendendola meno astratta e più incisiva"