"La Corte costituzionale italiana - commenta Alberto Gambino, presidente di Scienza&vita - cede ad una visione utilitaristica della vita umana, ribaltando la lettura dell’articolo della nostra Carta che mette al centro la persona umana e non la sua mera volontà, richiedendo a tutti i consociati doveri inderogabili di solidarietà. Da oggi non sarà più un dovere sociale impedire sempre e ovunque l’uccisione di un essere umano"