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Non Sprecare! E come?

Risparmio è consapevolezza critica al consumo.

Il Parlamento Europeo ha proclamato il 2014 «Anno europeo contro lo spreco alimentare», e si è impegnato a definire una strategia – vincolante per i 27 Paesi – in grado di promuovere azioni concrete per la riduzione del 50% dello spreco idrico, energetico, ed agroalimentare, entro il 2025.

Un recente studio, commissionato dalla Fao, mette in luce dati allarmanti: è stimato che circa 1,3 miliardi di tonnellate del cibo prodotto per consumo umano sia sprecato dai rivenditori e compratori, o vada perduto lungo i processi produttivi: 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati, soprattutto per spreco dei rivenditori e consumatori; 630 milioni di tonnellate nei paesi in via di sviluppo, soprattutto per perdite dopo il raccolto e nella lavorazione.

In Italia, la Coldiretti stima che annualmente finisca nella spazzatura cibo per circa 37 miliardi di euro, sufficiente a nutrire 44 milioni di persone. E da un punto di vista economico, per una famiglia italiana, lo sperpero alimentare significa una perdita di 1.693 euro l’anno.

Veniamo allo spreco idrico. Il consumo giornaliero medio della popolazione dei Paesi in via di sviluppo si aggira sui 20 litri, contro i 213 litri Italiani e i 600 litri Usa: l’11% della popolazione dei Paesi industrializzati consuma – tra produzione agricola e uso domestico – l’88% delle risorse idriche complessive e, contestualmente, 1,4 miliardi di persone non ha accesso all’acqua potabile. Nel solo 2010, si sono persi 12,6 miliardi di metri cubi d’acqua – pari a 1/10 del Mare Adriatico – per la produzione di 14 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, rimasti poi abbandonati nei campi: uno spreco nello spreco.

Il voto in aula a Strasburgo e la lotta europea allo spreco – una volta tanto, possiamo essere orgogliosi – sono il risultato di un’iniziativa tutta italiana, promossa da Last Minute Market, la società spin off fondata dal professore Andrea Segrè, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Dall’attività di ricerca di LMM, infatti, è nata la Dichiarazione contro lo spreco alimentare (sottoscrivibile ancora qui), approdata l’anno scorso a Bruxelles, e determinante per la proclamazione del 2014 «Anno europeo contro lo spreco alimentare». LMM, dal 2003, è diventata una vera realtà imprenditoriale che opera su tutto il territorio nazionale, sviluppando progetti territoriali volti al recupero dei beni invenduti (o non commercializzabili) a favore di enti caritativi. LMM ha già attivato oltre 40 progetti in comuni, provincie e regioni Italiane, lavorando sinergicamente con la Facoltà d’Agraria dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, il mondo imprenditoriale e le istituzioni locali e nazionali. LMM, attraverso l’analisi di tutti i passaggi delle filiere agroalimentari e della grande distribuzione, contribuisce alla riduzione dello spreco soprattutto in due modi: previene e riduce i rifiuti; valorizza e riutilizza beni invenduti. Da un punto di vista logico-organizzativo, LMM non gestisce direttamente i prodotti invenduti, piuttosto permette l’incontro diretto tra “domanda” e “offerta”, intervenendo ovunque si “producano” sprechi.

Oggi, le attività di LMM si articolano intorno alle seguenti tipologie di prodotto:

LMM-FOOD: prodotti alimentari, eccedenze di attività commerciali e produttive;

LMM-HARVEST: prodotti ortofrutticoli non raccolti e rimasti in campo;

LMM-CATERING: pasti pronti recuperati dalla ristorazione collettiva (es. scuole, aziende);

LMM-PHARMACY: farmaci da banco e parafarmaci prossimi alla scadenza;

LMM-BOOK: libri o beni editoriali destinati al macero;

LMM-NO FOOD: tutti i beni non alimentari.

Secondo i dati reperibili su www.lastminutemarket.it , la società, dal 2004 a oggi, ha recuperato più di 80.000 libri destinati al macero, donandoli ad istituzioni benefiche nazionali e internazionali. Ogni anno, da 11 farmacie,  vengono recuperati farmaci da banco, prossimi alla scadenza ma ancora efficaci, per un valore di 15.000 euro. Da un ipermercato di grandi dimensioni – per rendersi conto delle cifre – sono state recuperate fino a 170 tonnellate di prodotti alimentari in un anno che corrispondono a circa 300 pasti al giorno, per un valore economico di circa 650.000 euro (stima sul valore di vendita dei prodotti recuperati). Sul sito sono riportati altri interessanti risultati.

In un mondo dove si spreca troppo, LMM si propone di indirizzare chi produce, chi distribuisce, e anche chi consuma, verso un modello alternativo finalizzato a ridurre i consumi e, soprattutto, gli sprechi in tutte le forme. Si spreca tanto, troppo: dobbiamo sprecare meno, questo è l’imperativo etico di LMM. Tasse, sacrifici, liberalizzazioni? Un modo sicuro per uscire dalla crisi economica è, invece, quello di ottimizzare i consumi per evitare sprechi, senza abbassare la qualità della nostra vita.

Il modo migliore, per ridurre lo spreco – secondo la ricerca applicata di LMM, è senza dubbio quello di formare una consapevolezza critica al consumo, che orienti tutti i nostri gesti quotidiani. I veri destinatari del progetto LMM sono proprio i cittadini: ridurre lo spreco nella vita quotidiana, questa la mission di LMM.

La Rete è una fonte preziosa per trovare i modi giusti, anche con gesti semplici, per risparmiare. Proviamo a dare qualche consiglio, anche curioso.

Risparmiare denaro-Sul sito www.risparmiosuper.it trovate un vero orientamento per gli acquisti, sull’intero territorio nazionale: città per città, è possibile conoscere i prezzi di generi alimentari e articoli del settore Elettronica di 17 catene di supermercato e valutare promozioni per risparmiare. Un’altra proposta è quella che suggerisce di comprare attraverso “Gruppi di Acquisto” sparsi in tutte le regioni italiane: associazioni di persone e famiglie che decidono di fare insieme la spesa e di scegliere prodotti a chilometro zero, cioè sul territorio. In questo modo i prezzi scendono e si riducono anche le spese per i trasporti. Tra i “Gas” più attivi ci sono quelli di Milano (www.inventati.org/filodipaglia), Bologna (www.gasbo.it) e Roma (www.gasroma.org/gasper). Su questi siti, sono disponibili utili suggerimenti per crearne nuovi “Gas”, anche nelle nostre realtà cittadine. Sul sito www.risparmiare-risparmiando.com, trovate una “piccola guida al risparmio”, che poi tanto piccola non è, negli ambiti più diversi, dalla luce al gas, dal telefono alla gestione dell’auto, dai viaggi alla casa, e all’organizzazione del matrimonio. Sul sito www.pattichiari.it ci sono informazioni per tagliare le spese dei conti correnti, e su www.mutuionline.it come confrontare i costi di un mutuo prima di scegliere.

Si diffonde anche la moda del baratto, con il classico scambio di merci.  Su www.secondamano.it è possibile fare scambi e acquisti in tutta Italia, guardando il materiale in fotografia ed entrando in contatto con la controparte. Su www.scambiatutto.org, si trovano anche consulenze fiscali e legali, oltre che diversi generi di servizi. Più curiose e creative le proposte di www.unideanellemani.it. Il sito offre un’ampia e aggiornata serie di possibilità per recuperare pezzi di indumenti vecchi che, altrimenti, finirebbero nel cestino:  dai bottoni di una giacca spunta una collana, dalle cerniere di un pantalone qualche bijoux, dai nastri delle tende le decorazioni per le scarpe. Ma non solo. Il sito propone, per esempio, anche buone idee per ricavare regali da materiale riciclato. Per togliersi lo “sfizio” di una borsa di super lusso senza ritrovarsi a fare debiti per acquistarla, visitate il catologo on line di www.borseinaffitto.it.

Risparmiare benzina-I modi migliori per tagliare le spese di benzina, li trovate sul sito www.autoage.it . Il modo di guidare e la manutenzione dell’auto sono determinanti per ridurre i consumi di benzina: non “partire a razzo”; passare alla marcia superiore, tra la quarta e la quinta almeno il 20 per cento di risparmio; velocità costante in autostrada; in città evitare lo “stop and go”; non caricare troppo e inutilmente la macchina, perché ogni chilo in meno di peso fa risparmiare benzina; climatizzatore e riscaldamento non sono gratuiti; un filtro dell’aria otturato fa schizzare il consumo di benzina del 10 per cento; fate un check delle gomme almeno una volta al mese: gomme poco gonfie, infatti, consumano il 10% in più rispetto a quelle tenute in miglior stato.

Risparmiare acqua-Sul sito www.buonaidea.it potete trovare indicazioni su alcuni metodi, molto semplici, per ridurre anche sensibilmente i consumi di acqua. Tra il bagno e la doccia, per esempio, la differenza è enorme: almeno 150 litri nel primo caso, dai 30 ai 50 nel secondo. Un frangigetto, cioè un miscelatore di acqua e aria, consente poi di ridurre i consumi, durante la doccia, entro i 9 litri al minuto. Per quanto riguarda il water (dieci litro a scarico), invece, basta applicare una semplice manopola di dosaggio che ha la funzione di abbattere il gettito. Le lavatrici di classe energetica superiore, infine, consentono un risparmio tra i 50 e i 100 litri di acqua: dunque può convenire cambiare l’elettrodomestico. Mentre per le lavastoviglie il risparmio va dai 15 ai 20 litri a lavaggio. E in ogni caso sia la lavatrice che la lavastoviglie vanno utilizzate a pieno carico e con una temperatura tra i 40 e i 50 gradi.

Risparmiare cibo-In Italia quasi il 20 per cento del pane, dei fornai e delle nostre abitazioni, finisce nella spazzatura. Uno spreco assurdo, che si può evitare in modo molto semplice: rivolgendosi agli uffici della Caritas del proprio comune. Sul sito www.gratis.it\ricette e su www.ecocucina.org trovate ricette semplici e gustose che si possono ottenere anche con gli avanzi del giorno prima. Su www.donne.virgilio.itwww.tuttogratis.it, indicazioni precise per realizzare coltivazioni casalinghe e come fare l’orto in casa. Visitando il sito www.alcenerocaffe.it potete scoprire tutti i dettagli per creare ristoranti a costo zero, dove non si butta niente: si beve acqua in caraffa di vetro proveniente dall’acquedotto cittadino e filtrata, le tovagliette e i tovaglioli sono di carta riciclata, e i prodotti in eccedenza non finiscono nella spazzatura, ma vengono recuperati e offerti alle mense dei poveri delle due città.

Risparmiare energiaSu www.devalspa.it suggerimenti ed idee per risparmiare energia nella vita di tutti i giorni, senza ricorrere a interventi difficili e costosi, ma solo utilizzando più razionalmente gli elettrodomestici e gli altri apparecchi che tutti noi abbiamo in casa: la temperatura nelle case non deve salire sopra i 20 gradi: l’eccesso di calore è perfino dannoso alla salute. E un solo grado in più della temperatura aumenta i consumi in bolletta del 7-8 per cento; i radiatori devono essere liberi da copritermosifoni e da mobiletti a incasso, anche le tende rappresentano delle barriere; la distribuzione dell’acqua calda deve avvenire a una temperatura non superiore ai 45 gradi; spurgate sempre l’aria dei radiatori per tenerli al massimo livello di efficienza. Una caldaia non efficiente aumenta il consumo del gas anche del 30 per cento. Sul sito www.sorgenia.it le offerte per la fornitura di energia elettrica e gas per la casa e le micro, piccole, medie e grandi imprese. Elettricità e gas su misura, per non sprecare energia e migliorare l’efficienza energetica.

Risparmiare tempo-Anche, e soprattutto, il tempo è un bene da non sprecare e ottimizzare. Molto tempo lo sprechiamo proprio sulla rete. Uno strumento prezioso per utilizzare al meglio il tempo di navigazione e non disperderlo con incursioni non gradite è leechblock.en.softonic.com/: un’applicazione gratuita di Mozilla Firefox. In pratica, si tratta di una sorta di censura preventiva che blocca l’accesso a particolari siti indesiderati e anche ad alcune fasce orarie. Il software è personalizzabile e consente anche di restringere il tempo di navigazione su Twitter e su Facebook (per esempio dieci minuti all’ora). Un altro prezioso strumento, per ottimizzare il tempo, sono le ormai diffuse “Banche del tempo”: associazioni attraverso le quali è possibile lo scambio gratuito e rapido del tempo: dalla cucina alle manutenzioni domestiche, dai lavori in casa agli accompagnamenti dei figli, dall’ospitalità alla possibilità di fare attività di baby sitter. Ma anche ripetizioni scolastiche, organizzazioni di feste ed eventi, cura di piante e giardini. La Banche del tempo sono ormai sparse in tutta Italia e per trovare quella più vicina a casa, basta navigare sul sito www.tempomat.it che rappresenta l’Osservatorio nazionale delle Banche del tempo.

Sprecare, e non sprecare, sono innanzitutto un habitus culturale. In un mondo in cui il cibo è un problema per milioni di persone fa male vedere tanto spreco ma, soprattutto, deve far riflettere la nostra crescente incapacità a comprendere i beni che la natura ci offre, e, ancor più, a saperli valorizzare e far fruttare con il nostro ingegno. Etimologicamente alla base della parola cultura c’è la radice indoeuropea “Kwel”, il cui significato è quello di produrre in modo circolare. Nel passaggio al latino è diventato “colere“, coltivare, appunto. La nostra “cultura della mente” è sempre più veloce, e sempre più legata ai tempi puntuali dell’informazione, e del consumo di immagini, opinioni, polemiche, e altre immagini, altre opinioni, altre polemiche. La nostra “cultura della mente” è sempre meno legata ai tempi circolari della riflessione e della meditazione, non sa più coltivar-si nelle radici, sa sempre meno produrre frutti maturi e duraturi, e, con questo, ha perso anche la capacità di interpretare e valorizzare il circolo virtuoso della “cultura dei campi” e delle stagioni, della produzione e del consumo, del conservare e del far fruttare. La “cultura della mente” non ha tempi molto diversi e non richiede capacità molto diverse da quelle della “cultura dei campi”. Una “cultura dei campi” che lascia marcire i frutti sugli alberi, che non sa più adattarsi alle stagioni che cambiano, e non sa più reinventarsi creativamente in altri modi di produzione e consumo, è lo specchio di una “cultura della mente” che non sa più generare ma solo consumare, non sa produrre il nuovo ma solo guardare quello che c’è e descriverlo assuefatta e rassegnata.

Lo spreco della “cultura dei campi” è l’immagine più reale dello spreco della “cultura della mente”:

«Un contadino essendo sul punto di terminare l’esistenza e volendo che i propri figli prendessero esperienza dell’agricoltura, avendoli mandati a chiamare, disse: “Figli miei, io ormai abbandono la vita, ma voi, cercando, troverete tutte le ricchezze che da me sono state sepolte nella vigna. Essi dunque credendo che là da qualche parte fosse sepolto un tesoro, dopo la morte del padre, scavarono tutto il terreno della vigna. E un tesoro non lo trovarono, ma la vigna, ben zappata, produsse un abbondante raccolto.

Il racconto dimostra che la fatica è un tesoro per gli uomini».

(Esopo – Il contadino e i suoi figli – Favola XLII)