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Tg deprimenti, meglio gli spot comici

Gli italiani, secondo uno studio, considerano deprimenti i tg, mentre gli spot comici sono antistress

Presentando gli indici di borsa in caduta libera, gli spread in impennata, le tasse e le accise impazzite, le dure immagini della guerriglia urbana in Grecia, assurdi e drammatici casi di malasanità e tanto altro ancora, i telegiornali con il loro susseguirsi ininterrotto di cattive notizie vengono considerati in assoluto la tipologia di programmi televisivi più depressiva. Sono gli spot, al contrario, a tirar su di morale gli spettatori.

Tutto questo emerge dallo studio condotto dall’agenzia formativa “Polo Psicodinamiche” di Prato su un campione di 430 italiani appassionati consumatori di televisione, rappresentativo del Nord, Centro e Sud Italia, di età compresa fra i 22 ed i 74 anni. Così, per il 31% degli utenti intervistati l’incessante carrellata di news negative dei tg è fonte di stress, ma non sono considerati da meno, secondo il 24% del campione, le zuffe e gli eccessi di violenza fisica e verbale intercorsi tra i protagonisti dei reality show come il “Grande Fratello” e l’”Isola dei Famosi”.

Seguono poi in successione i toni urlati ed aggressivi dei programmi di infotainment, che al 16% degli spettatori suscita inquietudine ed apprensione un po’ come avviene anche per le liti e le risse che coinvolgono i protagonisti dei contenitori sportivi, secondo l’11% degli intervistati. Dunque solo gli spot pubblicitari, specie alcuni particolarmente apprezzati, riescono ad essere considerati degli efficaci antistress contro l’angoscia delle brutte notizie. E tutto ciò, a detta del 29% dei telespettatori, sembra essere merito dei protagonisti degli spot, in gran parte comici capaci di strappare un sorriso o una risata ad ogni visione.

About Davide De Amicis (4360 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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