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L’educazione dei figli non passa dal ceffone

Un quarto dei genitori italiani, con i propri figli, ricorre ancora allo schiaffo come metodo educativo. Lo conferma Save the Children

La ricerca del dialogo e dell’ascolto, si confermano i pilastri fondamentali sui quali i genitori strutturano il loro rapporto educativo con i figli, rispettivamente per il 50% e per il 35% di questi. Ciononostante, più di un quarto dei genitori italiani dichiara di ricorrere allo schiaffo: lo fa qualche volta al mese il 22% o quasi tutti i giorni il 5%.

Valerio Neri, direttore generale Save the Children

A queste percentuali si aggiunge poi il 49% che vi fa ricorso eccezionalmente. Insomma, un quarto delle madri e dei padri italiani vede il ceffone come un gesto di valenza educativa. Di contro, il 25% dei genitori si rifiuta categoricamente di ricorrere alle punizioni fisiche. Sono questi i dati più eclatanti dell’ultima ricerca di Save the Children, elaborata da Ipsos, incentrata sul tema “I metodi educativi e il ricorso a punizioni fisiche” e pubblicata in occasione della nuova Campagna “A mani ferme”-Per dire no alle punizioni fisiche nei confronti dei bambini”, inserita in un progetto europeo coordinato da Save the Children “Educate do not punish” in collaborazione con la Società italiana di pediatria, Sip, e l’Associazione nazionale dei pedagogisti italiani (Anpe).

All’interno della campagna, verranno realizzate diverse iniziative, tra le quali uno spot intitolato “Uno schiaffo non finisce mai”, la Guida pratica alla Genitorialità Positiva, nonché la diffusione di oltre 250mila opuscoli informativi a pediatri e pedagogisti ed alle istituzioni: «Non vogliamo colpevolizzare i genitori – ha precisato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia – ma aiutarli dimostrando che è possibile mantenere disciplina e autorevolezza con modelli educativi non violenti».

About Davide De Amicis (4192 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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