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Allo Stadio con le “carrozzine in gabbia”

La morte di Morosini “riaccende” la battaglia di Carrozzine Determinate per la sicurezza dello stadio Adriatico di Pescara

«In Italia i provvedimenti vengono presi sempre dopo che ci è scappato il morto». Interviene così, in un comunicato stampa, Claudio Ferrante, presidente delle Carrozzine Determinate Abruzzo, all’indomani della scomparsa del centrocampista Piermario Morosini. «La sua morte – continua Ferrante – ha riproposto la questione del problema di sicurezza dello stadio adriatico. È da moltissimo tempo che i tifosi fanno notare come il nuovo stadio, ristrutturato da pochi anni e costato alla collettività dieci milioni di euro, sia privo della sicurezza necessaria indispensabile ad una persona con disabilità per poter essere messa in salvo in caso di emergenza».

La tragedia che ha colpito il giocatore del Livorno è di “altra questione”, ma Carrozzine Determinate “approfitta” del momento di discussione sulla sicurezza nelle strutture sportive anche per la vicinanza dello stesso Morosini al mondo della disabilità. Quando raggiunge la squadra del cuore si sente in una “prigione”, Ferrante: «è noto che le persone disabili sono state sistemate tra la tribuna e la curva nord, in una gabbia di ferro senza via di fuga. L’unica via di fuga si chiama “ascensore”». E questo non è niente perché il paradosso sta nel fatto che «prima della ristrutturazione – sottolinea l’inarrendevole presidente – esisteva una rampa che accedeva alla pista di atletica, eliminata a favore delle scale: siamo senza parole».

Facendo due calcoli elementari, considerando che le carrozzine sono mediamente una sessantina a partita e che l’ascensore – sempre sconsigliato dalle norme di sicurezza – ne carica due alla volta, «non ci resta che immaginare il dramma che rischia di avverarsi ad ogni incontro in caso di qualunque emergenza».

È chiaro che l’associazione tiene all’incolumità dei tifosi e dei biancoazzurri disabili ed è altrettanto chiaro che chiede dei provvedimenti essenziali per la sicurezza, ma a queste due “battaglie” necessarie aggiunge una proposta interessante: intitolare il settore disabili dello stadio “Cornacchia” al giovane Piermario, «ma solo – conclude Ferrante – quando questo sarà completamente messo in sicurezza».

 

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Direttore responsabile del notiziario online "Laporzione.it" e responsabile dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Pescara-Penne. Laureato in Scienze della Comunicazione sociale e specializzato in Giornalismo ed Editoria continua la ricerca nell'ambito delle comunicazioni sociali. E' Regista e autore di
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