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Rancitelli, Per gioco si promuove cultura

Concluso il progetto di educazione che si è svolto nella scuola di via Sacco patrocinato dalla Caritas diocesana

Si è concluso con una rappresentazione messa in scena dai piccoli “attori per un giorno” della scuola “don Lorenzo Milani” di via Sacco a Pescara, il percorso di laboratori edu-ricreativi previsti nell’ambito del progetto Per Gioco realizzato dall’AIST – Associazione Italiana di Socioterapia – e sostenuto dalla Caritas diocesana di Pescara-Penne.

Gli incontri, rivolti ai bambini di II e III elementare, sono stati proposti attraverso 3 moduli: lettura espressiva, costruzione del libro gioco e teatro, tutti legati alla figura dell’eroe che ha fatto da collante ai  diversi momenti. Le attività hanno permesso ai bambini di esprimersi liberamente e sono state vissute in maniera attenta dai piccoli ma anche dalle insegnanti, coinvolte in pieno nel progetto.

«Lavorare con i bambini è sempre un privilegio – ci dice la dott.ssa Fiorella Paone, responsabile del progetto – perché da la possibilità di scoprire una curiosità che spesso da grandi si dimentica e la loro voglia di imparare prescinde da provenienza e altri pregiudizi che spesso ci condizionano».

I risultati principali del gruppo coordinato dalla dott.ssa Paone e composto da Annamaria Talone, Laura Virgili, Luigi Galbiati, Barbara Magliani, Alain Cicconetti, Emilio Carlini e Sebastiano Colangeli, sono stati lo sviluppo di una bella alchimia tra i collaboratori stessi, i bimbi e le insegnanti.

«Quando si sviluppano questi interventi – continua la Paone – si nota una difficoltà dei bambini nell’acquisizione dei contenuti attraverso i metodi tradizionali e una mancanza di continuità nell’accompagnamento familiare ma il racconto dell’esperienza da parte dei figli avvicina i genitori che si interessano alle attività, dimostrazione è stata la presenza numerosa di mamme e papà alla rappresentazione teatrale».

Il progetto è stato realizzato nel zona Rancitelli di Pescara a proposito della quale negli ultimi tempi si è parlato solo di delinquenza, un segno di speranza per tutti come a dire che la cultura e lo stare insieme possono essere un valido deterrente. E’ importante mettere in evidenza quanto, oggi più che mai, sia necessario avvicinare le famiglie – a partire dai bimbi per finire con i genitori – al mondo della scuole e più in generale della cultura per imparare insieme l’importanza della conoscenza reciproca e del rispetto intergenerazionale e interculturale.