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Welfare: cresce la sfiducia dei cittadini

Secondo il Censis aumenta l’insoddisfazione degli italiani verso il welfare: non risponde ai problemi reali come quello della non autosufficienza

Cresce la sfiducia dei cittadini nell’attuale sistema di welfare: il 63% ritiene che non offre una buona copertura per i diversi rischi, per il 75% non riesce a contenere le diseguaglianze sociali, per il 79% costa troppo al bilancio pubblico. Considerati questi presupposti, non stupisce che per l’86% degli italiani il welfare debba essere assolutamente cambiato per rispondere meglio ai nuovi bisogni di protezione, come la non autosufficienza.

Giuseppe De Rita, presidente Censis

I cittadini non vogliono solo tagli, ma anche razionalizzazione ed efficienza: il 62% pensa che in sanità le manovre di finanza pubblica tagliano i servizi, senza eliminare sprechi o razionalizzare le risorse. È quanto emerge dalla seconda indagine “Le nuove tutele oltre la crisi. Il welfare possibile per giovani, migranti e non autosufficienti”, realizzata dal Censis per il Forum Ania-Consumatori e presentata martedì a Roma presso l’Auditorium dell’Ara Pacis.

Il 63,6% degli italiani pensa che nel futuro l’ampiezza della copertura pubblica avrà una contrazione e le famiglie reagiscono a questa crescente sfiducia appoggiandosi ancora di più alle forme tradizionali di autotutela: «Paradigmatica della inadeguatezza del nostro sistema sociale – secondo le stime del Censis – è la condizione degli anziani non autosufficienti che ammontano attualmente a 2,2 milioni, il 3,9% del totale della popolazione italiana». In Italia è ampiamente diffuso un modello di assistenza familiare, tanto che i familiari stretti rappresentano i caregiver, gli assistenti, nel 73,5% dei casi.

Il problema è che quasi in un caso su tre, il 29,3%, il carico assistenziale viene assorbito interamente dalla famiglia dell’anziano. Per questo motivo, gran parte degli italiani sottolinea l’importanza del potenziamento dei servizi di assistenza: il 43,8% indica l’assistenza domiciliare, il 34,1% richiede soluzioni di sostegno economico diretto alle famiglie. La maggioranza degli italiani è ormai convinta che per affrontare la non autosufficienza dovrà contare solo sulle sue forze, perché i costi sono alti e la copertura pubblica scarsa.

Sul fronte dei nuovi bisogni, i migranti vivono in Italia con l’ambizione di migliorare il proprio status economico, mettere radici costruendo casa, fornire una buona istruzione ai propri figli. Sono ottimisti sulle loro chance di integrazione, visto che quasi il 79% pensa che nel mondo del lavoro i più bravi non rimarranno confinati in lavori umili e a basso reddito, mentre il 53,2% ritiene che i più abili emergeranno nell’imprenditoria.

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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