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Voto: “Fedeltà al Paese e ai principi irrinunciabili”

Lettera aperta di Scienza &Vita ai candidati alle elezioni

L’Associazione Scienza &Vita, preoccupata per la diffusa rassegnazione e volontà di protesta dell’opinione pubblica con la dichiarata propensione di astenersi dal voto nella prossima tornata elettorale, si appella a ciascun lettore affinché, sostenuto dal dovere di contribuire con il proprio impegno alla rinascita del Paese, dia fiducia alla politica. L’Associazione, inoltre, ha indirizzato a tutti i candidati alle elezioni una lettera aperta, dal titolo “Fedeltà al Paese, vincolo sui principi irrinunciabili” affinchè:

  • Manifestino uno stile di vita coerente e misurato, dando immagine di una classe politica dedita solo al bene comune
  • Individuino tutte le possibili modalità di dialogo, nell’ambito della loro presenza in diverse formazioni politiche, che consentano un lavoro comune sulle questioni antropologiche ed etico-sociali più sensibili che attendono ancora una definizione legislativa
  • Si adoperino per salvaguardare quei diritti costituzionali inviolabili, quali la salvaguardia della vita umana e della sua dignità, in tutte le fasi della sua esistenza e in particolare quand’è più vulnerabile: all’inizio e alla fine del ciclo vitale, come anche nella malattia, nella debolezza e nella disabilità. Tenendo conto di come l’approfondimento su tali temi, nell’ambito della riflessione svolta dalla Chiesa cattolica, costituisca un contributo di grande rilievo per l’intera società; come pure del fatto che le questioni bioetiche e le emergenze sociali – lo sottolineava di recente il card.Angelo Bagnasco – interagiscono e vanno affrontate secondo modalità fra loro coerenti.
  • Attingano al lavoro di sensibilizzazione e di studio che l’Associazione Scienza & Vita, anche grazie ai suoi gruppi locali, continua giornalmente a svolgere per affermare i diritti di tutti gli esseri umani e, soprattutto, dei più deboli.

In un’intervista rilasciata al SIR, Paola Ricci Sindoni, docente ordinario di filosofia morale all’Università di Messina e vicepresidente vicario di Scienza & Vita, ha invitato tutti gli elettori, candidati compresi, a fare scelte politiche coerenti con i propri principi etici. Nella mentalità corrente, sempre più, si va insinuando la tentazione di scindere la politica dall’etica – confinando i principi nelle scelte individuali. È sbagliato, perché i ”diritti inviolabili” sono, e devono continuare a essere, diritti costituzionali.

Matrimonio, adozione, famiglia, aborto, “fine vita” – per cattolici e non cattolici – devono essere temi di una seria riflessione sul diritto e sulla nostra Costituzione, non strumentalizzati per rivendicazioni o campagne ideologiche. Quando si discute di “diritti inviolabili” – ha ben sottolineato la Prof. Sondoni –, i cattolici vengono etichettati, in base al solito pregiudizio laicista, come portatori di valori considerati dogmatici, e tacciati di una ottusità che renderebbe impossibile il dialogo. Bisognerebbe, invece, far capire alla parte laica, prima ancora di quella laicista, che i diritti inviolabili sono diritti costituzionali, sui quali si deve legiferare nel rispetto del diritto positivo fondato sul diritto naturale.

Inutile non riconoscere la rilevanza che sta assumendo, in tutta Europa, il dibattito sul riconoscimento dei diritti alle “coppie di fatto”, comprese quelle omosessuali; soprattutto dopo l’ultima sentenza di Strasburgo – che dice “Sì, all’adozione del figlio di un partner gay”. A riguardo, dice la Prof. Sindoni, bisogna mantenere alto il dibattito nel nostro Paese: omologarsi al trend europeo non è inevitabile e necessario. Occorre far capire, invece, che quella dei diritti delle persone omosessuali non è una questione etica, ma antropologica: «si mina alla base un elemento costitutivo, che fa parte del senso comune, e cioè la differenza tra uomo e donna come base della famiglia, la quale ha il compito di far progredire le generazioni successive, cosa che non è nell’ordine di persone dello stesso sesso».

Anche sui temi dell’aborto e dell’eutanasia, bisogna mantenere alto il dibattito, non bisogna cedere al trend della «lobby europea» – come lo definisce la Prof. Sindoni. Per combattere i pregiudizi laicisti, i cattolici non devono scendere nell’“agone ideologico” ma argomentare, facendo capire come la difesa della vita che fanno i cattolici – dall’inizio al suo termine naturale – non è una questione confessionale o un dogma di fede calato dall’alto, bensì una precisa visione antropologica fondata sulla dignità della persona e la sua inviolabilità.

Concludendo, la Prof. Sindoni  – a nome di Scienza &Vita – auspica che la politica assuma  compiti etici, perché «la sua visione d’insieme non può che provenire da un ethos collettivo, che può derivare da vari serbatoi di senso: le fedi religiose, ma anche la tradizione etica del liberalismo. Altrimenti la politica diventa a-morale, come dimostrano gli episodi di corruzione, di malcostume, e gli scandali che in questo periodo sembrano quasi una regola, non l’eccezione. In questa campagna elettorale, ci si combatte al suono di accuse reciproche per indebolire l’anniversario, in maniera anche scorretta, creando così una situazione a dir poco deprimente, che genera stanchezza, disillusione».

Insomma, l’invito di Scienza & Vita è chiaro: votate, candidatevi, e fatelo a sostegno di una politica coerente con i vostri principi etici.