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“Mettete Cristo nella vostra vita e sarà feconda”

Lo ha detto ieri Papa Francesco, nell’omelia della Santa Messa celebrata ieri per abbracciare i giovani giunti alla Gmg di Rio

Dopo la visita ai poveri della favela di Varginha, ieri sera Papa Francesco è finalmente giunto a Copacabana per essere ricevuto da un milione e mezzo di giovani. Il suo è stato un discorso breve ma vivace, dal ritmo serrato, come piace ai giovani: così, dunque, il Santo Padre ieri sera si è rivolto a decine di migliaia di giovani provenienti da tutti i continenti che si sono radunati nei pressi della spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, per la “Festa di accoglienza” che ha aperto ufficialmente la Gmg 2013: «Vedo in voi la bellezza del volto giovane di Cristo – ha esordito il Pontefice – e il mio cuore si riempie di gioia! Ricordo la prima Giornata mondiale della gioventù a livello internazionale. È stata celebrata nel 1987 in Argentina, nella mia città di Buenos Aires. Custodisco vive nella memoria queste parole del beato Giovanni Paolo II ai giovani: “Ho tanta speranza in voi! Mi auguro soprattutto che rinnoviate la vostra fedeltà a Gesù Cristo e alla sua croce redentrice”».

Il Papa ha quindi richiamato il tragico incidente nella Guyana francese in cui ha perso la vita la giovane Sophie Morinière, e altri giovani sono stati feriti, invitando a un momento di preghiera. Guardando alla massa dei presenti ha poi esclamato: «Siete in tanti! Venite da tutti i continenti! – ha aggiunto Papa Francesco – Siete spesso distanti non solo geograficamente, ma anche dal punto di vista esistenziale, culturale, sociale, umano. Ma oggi siete qui, anzi oggi siamo qui, insieme, uniti per condividere la fede e la gioia dell’incontro con Cristo. Questa settimana, Rio diventa il centro della Chiesa, il suo cuore vivo e giovane, perché voi avete risposto con generosità e coraggio all’invito che Gesù vi ha fatto di rimanere con Lui, di essere suoi amici». Con queste parole, Papa Francesco è entrato nel vivo della “Festa di accoglienza” di Copacabana: «Dal Corcovado – ha riflettuto il Papa -, il Cristo Redentore ci abbraccia e ci benedice. Guardando questo mare, la spiaggia e tutti voi, mi viene in mente il momento in cui Gesù ha chiamato i primi discepoli a seguirlo sulla riva del lago di Tiberiade. Oggi Gesù ci chiede ancora: “Vuoi essere mio discepolo? Vuoi essere mio amico? Vuoi essere testimone del mio Vangelo?”».

Papa Francesco accoglie la croce della Gmg, sul palco di Copacabana

Il Papa si è quindi rivolto ai giovani: «Nel cuore dell’Anno della fede – ha precisato il Pontefice – queste domande ci invitano a rinnovare il nostro impegno di cristiani. Le vostre famiglie e le comunità locali vi hanno trasmesso il grande dono della fede, Cristo è cresciuto in voi». Dopo aver ricordato i tanti giovani che non sono potuti venire a Rio de Janeiro, ma sono collegati per mezzo della radio, della televisione e di internet, il Papa ha abbracciato tutti, i presenti e i lontani, con cuore di Pastore: «Il Cristo Redentore – ha affermato il Pontefice -, dalla cima del monte del Corcovado, ci accoglie in questa bellissima città di Rio!». Il Santo Padre ha poi espresso i suoi ringraziamenti al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, che ha promosso la Giornata; all’arcivescovo di Rio, monsignor Orani João Tempesta, alle autorità, ai “fratelli vescovi” oltre che a tutto il clero, ai religiosi e ai laici che hanno contribuito ad organizzare l’evento.

Esprimendo l’affetto per questo immenso Paese, il Papa ha quindi dichiarato ufficialmente aperta la XXVIII Giornata mondiale della gioventù nella meravigliosa città di Rio de Janeiro. Papa Francesco ha quindi celebrato la Santa Messa parlando, nell’omelia, di una rivoluzione copernicana: «Cristo – ha sottolineato il Papa -, posto al centro della vita di un giovane, ne trasforma la fede e l’esistenza, assegnando loro un senso pieno e gioia profonda». Prendendo poi spunto dal Vangelo di Luca ( quello della trasfigurazione, ndr), e citando poi la recente enciclica “Lumen Fidei”, il Pontefice ha detto: «È bello essere qui riuniti insieme, attorno a Gesù. È Lui che ci accoglie e si rende presente in mezzo a noi, qui a Rio. Ma se da una parte è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi dobbiamo accoglierlo, metterci in ascolto della sua parola perché è proprio accogliendo Gesù Cristo, Parola incarnata, che lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per camminare con gioia».

Papa Bergoglio ha poi ricordato che durante il tragitto della croce della Gmg si usava gridare “Bota fé” (metti fede, ndr): «Mettere – ha specificato il Santo Padre -, cioè collocare, versare. Così è anche nella nostra vita: se vogliamo che essa abbia veramente senso e pienezza, dico a ciascuno e a ciascuna di voi: “metti fede” e la tua vita avrà un sapore nuovo, avrà una bussola che indica la direzione, “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso. “Metti amore” e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia. Ma chi può donarci tutto questo? Nel Vangelo abbiamo sentito la risposta: Cristo, colui che ci porta Dio e che ci porta a Dio, con Lui tutta la nostra vita si trasforma, si rinnova e noi possiamo guardare la realtà con occhi nuovi, dal punto di vista di Gesù, con i suoi stessi occhi. Per questo oggi vi dico con forza: “metti Cristo” nella tua vita e troverai un amico di cui fidarti sempre. “Metti Cristo” e vedrai crescere le ali della speranza per percorrere con gioia la via del futuro, “metti Cristo” e la tua vita sarà piena del suo amore, sarà una vita feconda».

Il Pontefice argentino ha quindi invitato i giovani presenti a Copacabana a domandarsi in chi riponiamo la nostra fiducia. In noi stessi, nelle cose, o in Gesù?: «Noi – ha spiegato Papa Francesco – siamo tentati di metterci al centro, di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma non è così! L’avere, il denaro, offrono solo l’illusione della felicità, ma sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. Occorre dunque riporre in Gesù la propria fiducia per non essere mai delusi. Cari amici, la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, perché ci toglie dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza, speranza. All’apparenza non cambia nulla, ma nel più profondo di noi stessi tutto cambia. Cristo dona pace, dolcezza, coraggio, serenità, che sono i frutti dello Spirito Santo e la nostra esistenza si trasforma, il nostro modo di pensare e di agire si rinnova, diventa il modo di pensare e di agire di Gesù, di Dio».

Nell’Anno della fede, Jorge Mario Bergoglio ha anche aggiunto che questa Gmg è proprio un dono che ci viene offerto per avvicinarsi ancora di più al Signore, per essere suoi discepoli e suoi missionari, per lasciare che Lui rinnovi la nostra vita. Infine, il Papa ha indicato la via per poter mettere il Signore al centro dell’esistenza: «In questi giorni – ha concluso Papa Francesco -, Lui ti attende nella sua Parola, ascoltalo con attenzione e il tuo cuore sarà riscaldato dalla sua presenza; Lui ti accoglie nel Sacramento del perdono, per guarire, con la sua misericordia, le ferite del peccato. Non avere paura di chiedere perdono a Dio. Lui non si stanca mai di perdonarci, come un padre che ci ama. E ancora: Lui ti aspetta nell’incontro con la sua carne nell’Eucaristia, sacramento della sua presenza, del suo sacrificio di amore, e nell’umanità di tanti giovani che ti arricchiranno con la loro amicizia, ti incoraggeranno con la loro testimonianza di fede, ti insegneranno il linguaggio della carità, della bontà, del servizio. Anche tu caro giovane, cara giovane, puoi essere un testimone gioioso del suo amore, un testimone coraggioso del suo Vangelo per portare in questo nostro mondo un po’ di luce».

About Davide De Amicis (3928 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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