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“Gesù è l’amore fattosi carne”

Lo ha ricordato Papa Francesco, questa notte, celebrando la sua prima Messa di Natale nella Basilica di San Pietro

Ieri sera, nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha presieduto la sua prima Messa della notte di Natale nella quale ha invitato i fedeli a porsi in cammino con Dio, senza dimenticare gli emarginati e condividendo la gioia del Vangelo. Anticipata dall’antico canto della Kalenda, che annuncia il Natale, la celebrazione ha visto la preghiera dei fedeli anche in aramaico e in cinese, lingua in cui si è pregato per tutti i cristiani perseguitati a causa della fede. È stata comunque il sentimento della tenerezza a fare da sfondo alla liturgia di Papa Francesco il quale, in prima persona, ha deposto Gesù Bambino nella mangiatoia baciandolo delicatamente e stringendolo tra le braccia.

Ed anche al termine della Santa Messa, è stato ancora il Papa a portare il Bambinello in processione fino a deporlo nel presepe all’interno della Basilica Vaticana, attorniato da dieci bambini in rappresentanza dei cinque diversi continenti. Ma il Natale non è solo emozione e sentimento: «Natale – spiega il Pontefice – ci dice la realtà di ciò che siamo, ovvero un popolo in cammino, un popolo pellegrino che non vuole essere popolo errante perché la nostra identità di credenti è quella di gente pellegrina verso la terra promessa. Nella nostra storia personale si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l’orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi».

Quindi il Santo Padre si è soffermato sulla grazia apparsa nel mondo con Gesù, venuto a liberarci dalle tenebre per donarci luce, in cui si vede la misericordia e la tenerezza del Padre: «Gesù – sottolinea Papa Francesco – è l’Amore fattosi carne. Non è soltanto un maestro di sapienza, non è un ideale a cui tendiamo e dal quale sappiamo di essere inesorabilmente lontani, è il senso della vita e della storia che ha posto la sua tenda in mezzo a noi».

Ai tanti fedeli che gremivano la Basilica di San Pietro e ai numerosi pellegrini radunati in piazza, a seguire la Messa dai maxi schermi, il Papa ha poi chiesto di non dimenticare che i pastori sono stati i primi a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù: «Sono stati i primi -conclude Papa Bergoglio – perché erano tra gli ultimi, gli emarginati. E sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo la guardia al loro gregge. Con loro ringraziamo il Signore di averci donato Gesù: Ti benediciamo, Signore Dio Altissimo, che ti sei abbassato per noi. Tu sei immenso, e ti sei fatto piccolo; sei ricco, e ti sei fatto povero; sei l’onnipotente, e ti sei fatto debole. Condividiamo, allora, la gioia del Vangelo, perché Dio ci ama, ci ama tanto da donarci suo Figlio. Il Signore ci ripete: “Non temete”, come hanno detto gli angeli ai pastori. “Non temete”. E anch’io vi ripeto, a tutti voi: “Non temete!”. Il nostro Padre è paziente, ci ama, ci dona Gesù per guidarci nel cammino verso la terra promessa. Egli è la luce che rischiara le tenebre. Egli è la misericordia: nostro Padre perdona sempre. Egli è la nostra pace».

About Davide De Amicis (4381 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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