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Un sabato italiano… trent’anni dopo

Farà tappa a Pescara il 10 aprile prossimo Un sabato italiano show 30, il tour celebrativo di Sergio Caputo a 30 anni dall’uscita del suo celebre successo

Un sabato qualunque, un sabato italiano… Il peggio sembra essere passato”, cantava Sergio Caputo in una celebre hit nei facili anni ’80 e che ancora oggi, in queste settimane, continua a cantare dandole una nuova veste attualizzata in chiave jazz che esibisce nel suo Un sabato italiano show 30.

Sergio Caputo

È questo il nome del tour celebrativo presentato ieri al Caffè Letterario di Pescara, a trent’anni dalla sua uscita, che l’artista sta portando nei maggiori teatri italiani e che giovedì 10 aprile, alle ore 21, farà tappa al teatro Massimo di Pescara facendo ascoltare ai tanti fan e appassionati pescaresi, per la prima volta in assoluto dal vivo, tutti i brani di quel famoso album che consacrò definitivamente l’interprete nel firmamento della musica italiana: «È molto che manco da Pescara – esordisce Sergio Caputo – e così mi aspetto una buona presenza del pubblico, viste le tante richieste ricevute via Facebook, che mi vedrà esibire accompagnato da una jazz band, la migliore che abbia mai avuto, composta da ragazzi che al tempo dell’uscita del disco neanche erano nati, ma che hanno imparato a suonare sulle mie canzoni divertendosi».

Certo in trent’anni ne sono passati di sabati sul calendario, ma il significato di questo giorno per gli italiani sembra restare immutato per quanto il peggio, citato nel ritornello, in questi tempi di crisi sembra tutt’altro che passato: «Il sabato – osserva Caputo – resta sempre un giorno in cui il popolo vuole staccare la spina dai problemi e divertirsi ed anche con la crisi, non bisogna essere miliardari per farlo». E l’album, rivisto in chiave jazz, è stato anche reinciso e ripubblicato diventando Un sabato italiano 30 anni + jazz: «Ho sentito questa esigenza – spiega il cantante – perché la versione dell’83 era intrisa dei suoni elettronici dell’epoca, mentre oggi ho voluto attualizzarlo per consegnarlo alle giovani generazioni, in modo che tra cinquant’anni non debba rifarlo».

A caldeggiare fortemente il concerto pescarese, tra l’altro, è stato l’amico Germano D’Aurelio in arte N’duccio: «Ho ritenuto giusto – conclude il cabarettista – amplificare il più possibile la risonanza dell’evento e, all’interno della mia trasmissione su Radio Delta 1, metterò in palio numerosi biglietti per vedere il concerto».

About Davide De Amicis (4357 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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