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27 milioni di bambini europei a rischio povertà

E’ questo il risultato più allarmante dell’ultimo rapporto pubblicato ieri da Save the Children

Sono 27 milioni i bambini a rischio povertà o esclusione sociale in Europa, con una crescita di quasi 1 milione in 4 anni (dal 2008 al 2012), mezzo milione in un solo anno, tra il 2011 e il 2012. Si tratta di una parte consistente della popolazione al di sotto dei 18 anni, più di 1 minore su 4 (28%) nei Paesi dell’Unione europea a 28 stati, e riguarda tutte le nazioni. In Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia e Islanda, infatti, ma anche in Slovenia, Olanda, Germania, Svizzera e Repubblica Ceca, la percentuale dei minori a rischio povertà o esclusione varia dal 12 al 19%, in Italia raggiunge il 33,8%, in Grecia, Ungheria e Lettonia varia tra 35 e 41%, per superare addirittura la metà del totale (52%) in Romania e Bulgaria.

Valerio Neri, direttore generale Save the Children

Questi alcuni dei principali dati del rapporto “Povertà ed esclusione sociale minorile in Europa – In gioco i diritti dei bambini”, pubblicato ieri da Save the Children: «L’impatto della crisi – spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia – colpisce soprattutto i bambini, maggiormente esposti degli adulti al rischio di povertà o esclusione sociale in quasi tutti i Paesi europei, e condiziona pesantemente due aspetti determinanti: il lavoro dei genitori e i servizi di welfare, per cui l’Europa deve prendere atto dei gravi danni che la crisi ha prodotto sulle condizioni di vita dell’infanzia e mettere tra le sue priorità la lotta alla povertà minorile».

Il reddito dei nuclei familiari rappresenta, dunque, una delle principali discriminanti rispetto al rischio di povertà minorile: «Ma la povertà – sottolinea Neri – non è soltanto mancanza di denaro, è una realtà multidimensionale ed è tra le cause maggiori della violazione dei diritti dei bambini in Europa. Non si tratta solo della mancata soddisfazione dei diritti di base, come l’alimentazione, il vestiario e l’abitazione, ma esiste una relazione diretta anche con l’esclusione sociale e l’inaccessibilità ai servizi per l’infanzia o a un’educazione adeguata e, spesso, con l’impossibilità, per bambini e adolescenti, di partecipare alle attività sociali e culturali con i loro coetanei. La povertà per i bambini europei è soprattutto disuguaglianza».

Ci sono poi correlazioni tra le diverse dimensioni che incidono sulla povertà o sull’esclusione sociale. Le condizioni abitative inadeguate o economicamente insostenibili, ad esempio, sono uno degli aspetti più rilevanti della povertà e dell’esclusione: l’11% dei nuclei familiari in Europa destina più del 40% del reddito all’abitazione. Quindi, con il poco che resta, i genitori non riescono più a dare ai loro figli la possibilità di partecipare alle attività culturali, formative e ricreative con i loro coetanei.

Tra l’altro, anche il livello d’istruzione delle famiglie di origine gioca un ruolo rilevante sulle condizioni dei minori. Il rapporto presentato da Save the Children, quindi, ribadisce l’importanza delle politiche redistributive oltre a quella delle possibilità d’impiego per i genitori: «In Europa – puntualizza il direttore generale di Save the Children Italia – sono proprio i Paesi con la maggior disuguaglianza lavorativa, o quelli incapaci di ridistribuire adeguatamente le risorse in favore dei bambini più svantaggiati, a segnare le percentuali più elevate di povertà o esclusione sociale minorile.

Una redistribuzione efficace deve partire dagli investimenti per il sostegno diretto delle famiglie, con misure come edilizia popolare, accesso all’impiego e al congedo parentale, salario minimo, indennità di disoccupazione, deduzioni fiscali e accesso universale ai servizi e all’educazione per l’infanzia con un sostegno per i più vulnerabili. In vista delle elezioni del nuovo Parlamento europeo chiediamo che questi temi non siano ancora una volta trascurati, ma messi al centro dei programmi di tutti i partiti politici e che il Governo italiano inserisca adeguati investimenti per l’infanzia come priorità nell’agenda del prossimo semestre di presidenza del Consiglio europeo». Il 12 maggio, infine, Save the Children lancerà in Italia “Illuminiamo il futuro”, una campagna per far conoscere la povertà educativa che sta privando i bambini e gli adolescenti, nei quartieri svantaggiati di molte città italiane, di tutte le opportunità di crescita formativa e culturale.

About Davide De Amicis (4225 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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