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“L’intelletto ci fa capire le cose come le capisce Dio”

E’ stata questa la riflessione proposta ieri da Papa Francesco, presiedendo l’udienza generale del mercoledì dedicata ad un altro dono dello Spirito Santo: l’intelletto

Papa Francesco

«Il dono dell’intelletto ci fa capire le cose come le capisce Dio, con l’intelligenza di Dio». Lo ha affermato Papa Francesco che nell’udienza generale di ieri, presieduta in piazza San Pietro davanti a 40 mila fedeli ancora festanti per la canonizzazione di Giovanni XXIII  e Giovanni Paolo II, ha ripreso il ciclo di catechesi sui sette doni dello Spirito Santo, soffermandosi – dopo la prima catechesi dedicata al dono della sapienza – sul dono dell’intelletto: «Non si tratta – approfondisce il Papa – dell’intelligenza umana, della capacità intellettuale di cui possiamo essere più o meno dotati. È invece una grazia che solo lo Spirito Santo può infondere e che suscita nel cristiano la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà, scrutando le profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza».

I fedeli in piazza San Pietro

L’esempio citato è la lettera ai Corinzi, in cui san Paolo descrive bene gli effetti di questo dono, cosa fa questo dono dell’intelletto in noi: «“Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano” – cita il Santo Padre -. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito. Questo, ovviamente – riflette il Pontefice – non significa che un cristiano possa comprendere ogni cosa e avere una conoscenza piena dei disegni di Dio”, ma che l’intelletto permette di “leggere dentro”».

Il dono dell’intelletto, dunque, ci fa capire le cose come le capisce Dio, con l’intelligenza di Dio: «Perché – sottolinea Papa Bergoglio – uno può capire le cose con l’intelligenza umana, ma capire una situazione in profondità, come la capisce Dio, è l’effetto di questo dono. E Dio ha voluto affidare questo dono a noi perché noi possiamo capire le cose come Dio le capisce, con l’intelligenza di Dio. È un bel regalo che il Signore ci ha fatto: è il dono con cui lo Spirito Santo ci introduce nella intimità con Dio e ci rende partecipi del disegno d’amore che Lui ha per noi». Il dono dell’intelletto, per il Papa, ci fa crescere giorno dopo giorno nella comprensione di quello che il Signore ha detto e ha compiuto, permettendoci così di capire l’insegnamento di Gesù, il Vangelo, la Parola di Dio: «Uno può leggere il Vangelo – osserva Papa Francesco -, ma se noi leggiamo il Vangelo con questa profondità possiamo capire la profondità di Dio. È un dono che possiamo chiedere insieme – aggiunge rivolgendosi ai fedeli in piazza: “Dacci, signore, il dono dell’intelletto».

A detta del Pontefice, c’è un episodio del Vangelo di Luca che esprime molto bene la profondità e la forza di questo dono, ed è l’episodio dei discepoli di Emmaus: «Dopo aver assistito alla morte in croce e alla sepoltura di Gesù – racconta il Papa -, due suoi discepoli, delusi e affranti, se ne vanno da Gerusalemme e ritornano al loro villaggio di nome Emmaus: mentre sono in cammino, Gesù risorto si affianca e comincia a parlare con loro, ma i loro occhi, velati dalla tristezza e dalla disperazione, non sono in grado di riconoscerlo. Quando però il Signore spiega loro le Scritture, perché comprendano che Lui doveva soffrire e morire per poi risorgere, le loro menti si aprono e nei loro cuori si riaccende la speranza. Ecco, questo è proprio ciò che lo Spirito Santo fa con noi – precisa il Santo Padre -: ci apre la mente, per capire meglio le cose di Dio, le cose umane, le situazioni, tutte le cose. Quanto è importante il dono dell’intelletto per la nostra vita cristiana! – conclude Francesco, chiedendo che ci dia questo dono per capire come capisce lui le cose che accadono, e per capire soprattutto la parola di Dio nel Vangelo -».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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