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Siria: la guerra ha distrutto le scuole ed il futuro dei bambini

Dai dati si riscontra che le scuole sono attualmente tra i luoghi più pericolosi della Siria: infatti, quasi 3 milioni di bambini in età scolare hanno interrotto le lezioni

Emerge dal Rapporto “Futuro a rischio” sull’educazione in Siria, pubblicato ieri da Save the Children: più del 18% le scuole distrutte; il tasso d’istruzione è sceso dal 90% al 6% negli ultimi quattro anni

Più del 18% delle scuole siriane sono state distrutte, utilizzate a scopi militari o come rifugio per gli sfollati. Per questo motivo intere generazioni vedono messo a rischio il loro futuro: i tassi d’istruzione nel Paese sono passati da oltre il 90% al 6% negli ultimi quattro anni. Difficile la situazione anche per i bambini rifugiati, spesso costretti a lavorare e vittime di bullismo e violenze.

Bambini siriani intenti ad andare a scuola

Bambini siriani intenti ad andare a scuola

È questo il quadro che emerge dal rapporto “Futuro a rischio”, sull’educazione in Siria, pubblicato ieri da Save the Children. Dai dati si riscontra che le scuole sono attualmente tra i luoghi più pericolosi della Siria: sono, infatti, quasi 3 milioni di bambini in età scolare a non frequentare più le lezioni a causa del conflitto. Prima della guerra, invece, il tasso di alfabetizzazione era oltre il 90% e la Siria spendeva quasi il 5% del suo prodotto interno lordo annuale (Pil) nell’istruzione.

A quattro anni dall’inizio del conflitto, dunque, la Siria ora ha il secondo tasso peggiore di istruzione al mondo, arrivando in alcune aree come quella di Aleppo ad appena il 6% di bambini che frequentano la scuola. I tassi di abbandono scolastico nei campi profughi e nelle aree a forte densità di sfollati è addirittura due volte più alta che in altre aree. All’interno del Paese, le scuole e le strade che i bambini devono percorrere per raggiungerle sono in prima linea e mettono in costante pericolo la loro vita e quella degli insegnanti.

Tra l’altro, più del 18% delle scuole siriane (3.456) sono state danneggiate, distrutte, utilizzate per scopi militari e circa 1.000 edifici sono stati occupati da sfollati. L‘incremento della frequenza degli attacchi alle scuole nell’ultimo anno ha seminato il terrore nei bambini, che quindi si rifiutano di andare a scuola e anche laddove le scuole sono in spazi sicuri, sono talmente sovraffollate che non è possibile per loro iscriversi. La metà dei bambini intervistati nel nord della Siria, affermano di non riuscire quasi mai a concentrarsi in classe.

Roger Hearn

Roger Hearn, direttore di Save the Children per il Medio Oriente

Quasi un bambino su tre si sente impotente, il 39% fa spesso brutti sogni e il 42% si sente triste. Il 38% dei bambini non è in grado di affrontare lo stress causato dall’ambiente che li circonda: «È assolutamente vergognoso – denuncia Roger Hearn, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente, che lancia un appello affinché tutte le parti in conflitto pongano fine a tutti gli attacchi contro le scuole e di rispettare il diritto umanitario internazionale – che non venga rispettato l’obbligo di legge di proteggere le scuole nel conflitto, mettendo in pericolo le vite di bambini innocenti e dei loro insegnanti e obbligando milioni di minori ad abbandonare la scuola». Pressante, infine, la richiesta ai donatori internazionali di continuare a garantire ai bambini siriani protezione e istruzione. Pertanto, per tutti è possibile effettuare donazioni visitando il sito web: www.savethechildren.it/siria.

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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