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“Chi ha carisma non è più bravo degli altri”

"Il carisma è una grazia, un dono elargito da Dio attraverso l’azione dello Spirito Santo, perché con la stessa gratuità e lo stesso amore si possa mettere a servizio dell’intera comunità"

Lo ha affermato ieri Papa Francesco, presiedendo l’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro davanti a 35 mila fedeli

«Nel linguaggio comune, quando si parla di carisma, si intende spesso un talento, un’abilità naturale. Così, di fronte a una persona particolarmente brillante e coinvolgente, si usa dire: “È una persona carismatica”. Cosa significa, non lo so: ma è carismatica!».

Lo ha affermato ieri Papa Francesco pronunciando la catechesi all’interno dell’udienza generale di ieri, in una piazza San Pietro gremita da 35 mila fedeli, durante la quale ha usato anche il registro dell’ironia per rispondere alla domanda centrale: “Che cos’è esattamente un carisma? Come possiamo riconoscerlo e accoglierlo? E soprattutto: il fatto che nella Chiesa ci sia una diversità e una molteplicità di carismi, va visto in senso positivo, come una cosa bella, oppure come un problema?”: «Fin dall’inizio il Signore ha ricolmato la Chiesa dei doni del suo Spirito – spiega il Papa, ricordando che tra questi doni i carismi risultano particolarmente preziosi per l’edificazione e il cammino della comunità cristiana – rendendola così sempre viva e feconda. Nella prospettiva cristiana, il carisma è ben più di una qualità personale, di una predisposizione di cui si può essere dotati: il carisma è una grazia, un dono elargito da Dio, attraverso l’azione dello Spirito Santo. E viene dato a qualcuno non perché sia più bravo degli altri o perché se lo sia meritato: è un regalo che Dio gli fa, perché con la stessa gratuità e lo stesso amore lo possa mettere a servizio dell’intera comunità, per il bene di tutti».

I fedeli in piazza San Pietro

I fedeli in piazza San Pietro

E per attualizzare la parola “carisma” in senso cristiano, il Pontefice parlando a braccio ha fatto un esempio concreto: «Oggi – racconta il Santo Padre – prima di arrivare in piazza, ho ricevuto tanti, tanti bambini disabili. Un’associazione che si dedica alla cura di questi bambini. Queste persone hanno il carisma di curare i bambini disabili: questo è un carisma. Uno non può capire da solo se ha un carisma, e quale. Tante volte ho sentito dire: io ho questa qualità, io so cantare benissimo, e nessuno ha il coraggio di dire: meglio che stai zitto, perché ci tormenti tutti quando tu canti! Ognuno di noi, allora, è bene che si domandi: c’è qualche carisma che il Signore ha fatto sorgere in me, nella grazia del suo Spirito, e che i miei fratelli, nella comunità cristiana, hanno riconosciuto e incoraggiato? E come mi comporto io riguardo a questo dono: lo vivo con generosità, mettendolo a servizio di tutti, oppure lo trascuro e finisco per dimenticarmene? O magari diventa in me motivo di orgoglio, tanto da lamentarmi sempre degli altri e da pretendere che nella comunità si faccia a modo mio?

L’esperienza più bella – secondo Papa Bergoglio – è scoprire di quanti carismi diversi e di quanti doni del suo Spirito il Padre ricolma la sua Chiesa». Infine, al termine dell’udienza, nuovamente a braccio Papa Francesco ha ricordato la figura di Santa Teresina di Gesù Bambino, la cui ricorrenza è stata ricordata ieri dalla Chiesa: «Questa Santa – narra il Papa – che è morta a 24 anni e amava tanto la Chiesa, voleva essere missionaria, ma voleva avere tutti i carismi. È andata in preghiera, ha sentito che il suo carisma era l’amore e ha detto questa bella frase: “Nel cuore della Chiesa io sarà l’amore”. E questo carisma lo abbiamo tutti: la capacità di amare. Chiediamo – invita il Pontefice, rivolgendosi ai fedeli – la capacità di amare la Chiesa: di amarla tanto e di accettare tutti i carismi con l’amore dei figli della Chiesa».

About Davide De Amicis (3845 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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