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“È irresponsabile indebolire la famiglia creando nuove figure”

"Esprimo ammirazione e gratitudine alla moltitudine di famiglie che, nella fedeltà dei giorni e degli anni, con la grazia del sacramento e la fatica quotidiana custodiscono e fanno crescere la loro comunità di vita e d’amore"

Lo ha sottolineato ieri il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, pronunciando la prolusione in apertura della 67ª Assemblea generale dei vescovi italiani

Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana

«È irresponsabile indebolire la famiglia, creando nuove figure – seppure con distinguo pretestuosi che hanno l’unico scopo di confondere la gente e di essere una specie di cavallo di troia di classica memoria – per scalzare culturalmente e socialmente il nucleo portante della persona e dell’umano». È stato questo il monito lanciato ieri pomeriggio dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nella prolusione con la quale ha aperto, ad Assisi, i lavori della 67ª Assemblea generale dei vescovi italiani.

Un intervento, partito da un ricordo del recente Sinodo sulla famiglia per ribadire che: «L’amore – spiega il cardinal Bagnasco – non è solo sentimento, è decisione; i figli non sono oggetti né da produrre né da pretendere o contendere, non sono a servizio dei desideri degli adulti: sono i soggetti più deboli e delicati, hanno diritto a un papà e a una mamma».

I vescovi italiani riuniti ad Assisi

I vescovi italiani riuniti ad Assisi

Di qui, a detta del porporato, l’importanza di far risuonare la bellezza e l’importanza irrinunciabile del Vangelo del matrimonio e della famiglia, patrimonio e cellula dell’umanità, costituita da un uomo e da una donna nel totale dono di sé; Chiesa domestica, grembo della vita, palestra di umanità e di fede, soggetto portante della vita sociale: «Il nichilismo – sottolinea Bagnasco, citando Nietzsche e le sue domande radicali sul senso dell’esistenza -, annunciato più di un secolo fa, si aggira in Occidente, fa clima e sottomette le menti. Potrebbe essere, questo fantasma nichilista, un pungolo salutare per concentrare attenzione, sprigionare energie nuove, non essere dispersivi?».

Il cardinale ha poi espresso ammirazione e gratitudine alla moltitudine di famiglie che, nella fedeltà dei giorni e degli anni, con la grazia del sacramento e la fatica quotidiana custodiscono e fanno crescere la loro comunità di vita e d’amore: «Al Sinodo – ricorda il presidente dei vescovi italiani -, abbiamo sentito anche l’eco delle famiglie fragili e ferite: anche a loro, e alla prassi sacramentale dei divorziati e risposati, il Sinodo ha pensato con quella cura pastorale che vuole rispecchiare l’esempio di Cristo. Una società che ascolta seriamente la realtà familiare ha stabilità e futuro – sostiene il cardinale, ricordando che ovunque le difficoltà economiche – a volte al limite della miseria – incidono sulla tenuta del nucleo familiare e servono ulteriori sforzi perché la piaga della povertà venga superata e sia stabilmente rimossa».

Ma nonostante i tanti segnali di crisi dell’istituto familiare, il desiderio di famiglia resta vivo, secondo l’analisi del cardinale, specie tra i giovani. Ed alla fine della prolusione, dopo aver parlato dei cristiani perseguitati in Medio Oriente, dei sacerdoti e non solo, il cardinale è tornato a parlare di famiglia: «Vi ringraziamo – conclude il presidente della Conferenza episcopale italiana – a nome nostro e a nome della comunità cristiana e anche a nome del Paese, perché siete titolo di onore e di speranza per la nostra Terra. Si parla a volte di “familismo” italiano: se gli eccessi non fanno bene in nessuna cosa, il forte senso della famiglia deve renderci fieri in Italia ed all’estero».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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1 Comment on “È irresponsabile indebolire la famiglia creando nuove figure”

  1. Giovanni Antonio Nigro // 11 Novembre 2014 a 13:21 //

    Qualcosa mi dice che i prossimi alti prelati trasferiti a incarichi più prestigiosi ma di minore potere effettivo saranno i card. Mueller e Bagnasco, per fare spazio al nuovo corso kasperiano in vista del Sinodo per la famiglia del 2015.

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