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Migranti forzati: nel 2013 2,5 milioni nel mondo come ai tempi del Rwanda

"Con 15 mila richiedenti asilo transitati quest’anno nei centri Caritas delle diocesi italiane, la Chiesa sta facendo la sua parte, con un notevole sforzo di accoglienza, il più ingente mai avvenuto finora"

E’ emerso dal Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014, presentato ieri a Roma, da Anci, Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Sprar e Unhcr, per la prima volta in sinergia

Migranti pronti a sbarcare

Nel corso del 2013 più di 2,5 milioni di persone nel mondo sono state costrette ad abbandonare le loro case e a cercare protezione internazionale fuori dal proprio Paese. Una cifra che dimostra il protrarsi di numerose crisi umanitarie come non si vedeva dai tempi del genocidio rwandese nel 1994. Nel mondo sono diventate quindi 51,2 milioni le persone costrette alla migrazione forzata (tra rifugiati, sfollati interni e richiedenti asilo). Il 53% dei rifugiati di tutto il mondo proviene da tre Paesi: Afghanistan, Siria e Somalia.

Erano questi i dati principali emersi dal Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014, presentato ieri a Roma da Anci, Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Sprar e Unhcr, per la prima volta in sinergia divenendo un auspicio verso la costruzione di un sistema nazionale di tutela ed accoglienza efficace ed integrato. Il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati nel mondo è il Pakistan (1,6 milioni), seguito dall’Iran (857.400), dal Libano (865.500) e dalla Giordania (641.900). Nel 2013 l’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha reinsediato oltre 93 mila rifugiati. Nel corso del 2013 in Europa la popolazione dei rifugiati è rimasta relativamente stabile: circa 1,8 milioni di persone. Nell’Unione Europea sono state presentate 435.390 domande d’asilo, circa il 30% in più rispetto al 2012.

Il maggior numero di richiedenti asilo è stato in Germania (126.995, il 29,2% del totale), seguita dalla Francia (66.265, il 15,2%), dalla Svezia (54.365, 12,5%), dal Regno Unito (30.110, 6,9%) e dall’Italia (26.620, 6,1%). Siriani e russi hanno rappresentato il 21,1% di tutti i richiedenti asilo in Europa. Rispetto all’anno passato la crescita maggiore si è registrata per i cittadini provenienti dall’Eritrea (da 6.400 a 14.580 domande), seguiti dai siriani che hanno raddoppiato le loro richieste di protezione internazionale (da 24.115 a più di 50 mila) a causa del conflitto in corso. Le organizzazioni chiedono di intervenire per far arrivare in sicurezza le persone costrette a fuggire, prevedendo l’apertura di canali umanitari e l’implementazione di attività di ricerca e soccorso, così come avvenuto nel corso del 2014 con l’operazione Mare Nostrum.

Per quanto concerne l’Italia, invece, nei primi 6 mesi del 2014 sono stati registrati in Italia 400 sbarchi, per un totale di 64.456 migranti. Nello stesso periodo sono state presentate 25.401 domande di protezione internazionale: il 70% dall’Africa, il 93% sono maschi. L’anno prima erano stati 7.916, anche se durante tutto il 2013 sono risultati in totale 43 mila. Quest’anno arrivano soprattutto eritrei (il 30%), siriani (il 26,3%) e maliani. L’85,5% degli sbarchi avviene in Sicilia, seguita da Puglia e Calabria. Il rapporto, tra l’altro, fornisce anche le cifre dell’operazione Mare nostrum: nei primi 6 mesi di quest’anno ha soccorso 48.695 migranti.

Mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana

Mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana

Nel 2013 le domande di protezione internazionale presentate in Italia sono state circa 27 mila, 10 mila in più dell’anno precedente. Il 61% sono state accolte dalla Commissioni territoriali per far fronte alle crescenti richieste sono state aperte nuove strutture per migranti: 10.331 persone accolte nei centri Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo), Cda (Centri di accoglienza), Cpsa (Centri di primo soccorso e accoglienza e altri 28.500 nei Centri di accoglienza straordinaria. Il centro che ne accoglie di più è quello di Mineo (Catania): 3.792 persone. Per quanto riguarda lo Sprar, il Servizio di protezione per richiedenti asilo, nei primi sei mesi di quest’anno sono state accolte 10.325 persone, 132 con disagio mentale o disabilità e 395 minori non accompagnati.

Nel 2013, a fronte di 10.381 posti finanziati, ne erano stati accolti 12.631, 4.808 in più del 2012. Riguardo all’età dei beneficiari prevale la fascia 18-25 anni. I minori stranieri non accompagnati provengono soprattutto dal Gambia, dal Senegal, dalla Nigeria, dal Mali, dall’Egitto e dall’Eritrea. Il 91% arriva via mare. Almeno 15 mila migranti, infine, sono transitati nelle strutture delle Caritas diocesane e nel circuito della Chiesa e, di questi, almeno 5 mila sono ancora in accoglienza: «Con 15.000 richiedenti asilo – commenta don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – transitati quest’anno nei centri Caritas delle diocesi italiane, la Chiesa sta facendo la sua parte con un notevole sforzo di accoglienza, il più ingente mai avvenuto finora, per restituire dignità e futuro a queste persone». Nell’ultimo anno, secondo il rapporto, si sono registrati i valori più elevati di migrazione forzata dai primi anni ’90.

Una tendenza, quest’ultima, che si riscontra anche in Italia con un aumento significativo delle domande di protezione internazionale nel primo semestre del 2014: fino al 1 luglio ne sono state infatti presentate oltre 25 mila in totale (pari al numero delle domande presentate in tutto il 2013). Ciò è conseguenza anche del maggior numero di migranti giunti sulle coste italiane dall’inizio dell’anno: dal 1 gennaio al 1 luglio sono giunti oltre 65 mila migranti, mentre fino allo stesso periodo nel 2013 erano sbarcate 7.916 persone. Negli ultimi mesi però gli arrivi sono continuati, superando ad oggi le 150 mila unità, a detta dei curatori del Rapporto.

About Davide De Amicis (4358 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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