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Con una mostra fotografica i migranti invitano i pescaresi all’accoglienza

Si tratta - premette Suor Rita Esposto, direttore dell’Ufficio Migrantes presso l’arcidiocesi di Pescara-Penne - soprattutto di senegalesi e nigeriani che giungono qui da noi, cercando accoglienza, serenità e una vita migliore. Per questo siamo qui ad appellarci alla cittadinanza, affinché si apra al diverso"

Quindici donne richiedenti asilo, ospitate a Pescara grazie al progetto Lape Dream, si sono raccontate ieri a Montesilvano in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

Alcune ospiti del progetto Lape Dream partecipano alla mostra fotografica

Un invito all’apertura verso chi arriva in Italia e Pescara provenendo da lontano, dopo essere sfuggito a guerra, povertà e disperazione, in cerca di un futuro migliore è giunto ieri dalla parrocchia della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa di Montesilvano che ha ospitato l’edizione diocesana della centunesima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, dal tema “Chiesa senza frontiere: madre di tutti”.

Il tema della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2015

Il tema della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2015

Una tematica, quest’ultima, ben spiegata dal recente messaggio scritto da Papa Francesco ad introduzione della giornata: «La Chiesa senza frontiere – osserva il Pontefice -, Madre di tutti, diffonde nel mondo la cultura dell’accoglienza e della solidarietà, secondo la quale nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare. Se vive effettivamente la sua maternità, la comunità cristiana nutre, orienta e indica la strada, accompagna con pazienza, si fa vicina nella preghiera e nelle opere di misericordia».

Suor Rita Esposto, direttore dell'Ufficio diocesano Migrantes

Suor Rita Esposto, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes

Un impegno, quest’ultimo, richiesto anche dalla comunità cristiana pescarese che convive con oltre 17 mila persone immigrate, e profughi, provenienti da altri Paesi: «Si tratta – premette Suor Rita Esposto, direttore dell’Ufficio Migrantes presso l’arcidiocesi di Pescara-Penne – soprattutto di senegalesi e nigeriani che giungono da noi, cercando accoglienza, serenità e una vita migliore. Molti di loro vivono qui a Montesilvano e per questo rivolgiamo un appello alla cittadinanza, affinché si apra al diverso, a coloro che vengono da Paesi lontani, essendo stati costretti a lasciarli a causa di contrasti politici, religiosi o guerre, cercando serenità, accoglienza e un futuro migliore».

Fra loro ci sono anche 15 donne, richiedenti asilo o rifugiate, ospitate a Pescara grazie al progetto Lape Dream condotto dalla Caritas diocesana di Pescara-Penne in collaborazione con il Ministero dell’Interno, e alcune di loro ieri sono state testimoni di questo lungo percorso di rinascita socio-economica: «Si tratta di donne – spiega Fabrizio De Lellis, coordinatore del progetto Lape Dream – richiedenti asilo o rifugiate provenienti da Nigeria e Iran, singole o con bambino, che intendono lanciare un messaggio di speranza per il loro futuro, per una vita che hanno voglia di ricostruire grazie al supporto che possano trovare sia da parte dello Stato italiano, nel garantire loro una protezione internazionale, sia nell’impegno che noi mettiamo come Caritas per aiutarle nell’inclusione socio-lavorativa, soprattutto in questi momenti in cui la crisi economica rende tutto più difficile».

Fabrizio De Lellis, coordinatore del progetto Lape Dream

Fabrizio De Lellis, coordinatore del progetto Lape Dream

Quindici donne che nei sei-dodici mesi di ospitalità nella struttura della Caritas pescarese, in via Stradonetto, hanno la possibilità di seguire corsi di lingua italiana, ma anche di cucina ed economia domestica: «Corsi – sottolinea il coordinatore di Lape Dream – che permettono a queste donne di acquisire una professionalità, aiutandole successivamente nella ricerca di un alloggio. Inoltre, le prepariamo a presentarsi davanti alla Commissione che ascolterà le loro richieste di protezione internazionale, per ottenere lo status di rifugiato politico e potersi costruire un futuro in Italia».

E queste donne, ieri mattina, si sono raccontate attraverso una mostra fotografica sulla storia dell’immigrazione, ospitata nei locali parrocchiali della parrocchia della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa: «In questa rassegna – precisa De Lellis – abbiamo ricostruito la storia del rifugiato fin dalle prime guerre in Cambogia e Laos, quando poi l’Onu ha iniziato ad approfondire il tema della dell’asilo politico e l’Occidente ha compreso quanto la protezione internazionale avesse senso».

Il mappamondo, donato all'offertorio durante la messa

Il mappamondo, donato all’offertorio durante la Santa Messa

Ma oltre alla fotografie, erano anche esposti alcuni oggetti di vita quotidiana dei migranti, oltre ad alcuni simboli quali la valigia, immagine del viandante che trasporta i suoi pochi averi, il mappamondo che rappresenta l’umanità in lotta contro il male e le ingiustizie, e le pietre preziose di diverse forme e colore, in rappresentanza dei valori culturali che gli immigrati ci portano arricchendo la nostra vita. Simboli, questi ultimi, portati all’offertorio durante la Santa Messa presieduta dal parroco don Paolo Curioni.

Quindi, al termine della liturgia eucaristica, la lettura della conclusione del messaggio scritto da Papa Francesco, in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato: «Cari migranti e cari rifugiati! – scrive ancora il Santo Padre – Voi avete un posto speciale nel cuore della Chiesa, e la aiutate ad allargare le dimensioni del suo cuore per manifestare la sua maternità verso l’intera famiglia umana. Non perdete la vostra fiducia e la vostra speranza! Pensiamo alla santa Famiglia esule in Egitto: come nel cuore materno della Vergine Maria e in quello premuroso di San Giuseppe si è conservata la fiducia che Dio mai abbandona, così in voi non manchi la medesima fiducia nel Signore. Vi affido alla loro protezione e a tutti imparto di cuore la Benedizione Apostolica».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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