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L’Italia istituisce, per legge, il Giorno del dono

"In Italia - spiega Edoardo Patriarca - operano quasi 5 milioni di volontari, cittadini attivi che hanno deciso di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche per assumersi delle responsabilità, personali o di gruppo, per fare qualcosa per il bene collettivo. Noi vogliamo raccontare chi, in questo momento così faticoso per il Paese, non si è arreso a sconforto e cinismo, non ha voluto rannicchiarsi su se stesso ma, al contrario, si è posto, ancora una volta, al servizio dell’altro"

La ricorrenza coinciderà con quella del Santo patrono d’Italia San Francesco d’Assisi, il 4 ottobre, per celebrare i valori della solidarietà e della sussidiarietà

È finalmente legge della Repubblica italiana il progetto “Giorno del dono”, voluto e promosso dall‘Istituto italiano della donazione (Iid). Si è infatti concluso ieri, con l’approvazione da parte del Senato, l‘iter parlamentare iniziato nel novembre 2013 grazie al sostegno del presidente emerito, Carlo Azeglio Ciampi, primo firmatario del disegno di legge.

Edoardo Patriarca

Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto italiano della donazione

La data scelta è quella del 4 ottobre festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, già giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni diverse: «Il Giorno del dono – dichiara Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto italiano della donazione – non è il giorno del buonismo né tanto meno un giorno dedicato alla sola raccolta fondi».

Il Giorno del dono nasce per celebrare i valori della solidarietà e della sussidiarietà ed è dedicato a tutti coloro che non si sono fatti fermare dalle difficoltà e che ogni giorno lavorano per il bene comune come cittadini, organizzazioni di terzo settore e imprese virtuose: «In Italia – aggiunge Patriarca – operano quasi 5 milioni di volontari, cittadini attivi che hanno deciso di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche per assumersi delle responsabilità, personali o di gruppo, per fare qualcosa per il bene collettivo: questo è un miracolo silenzioso che accade ogni giorno. Noi vogliamo raccontare chi, in questo momento così faticoso per il Paese, non si è arreso a sconforto e cinismo, non ha voluto rannicchiarsi su se stesso ma, al contrario, si è posto, ancora una volta, al servizio dell’altro».

L’appuntamento con #DonoDay2015 è dunque per il 4 ottobre 2015, presso l’Expo Milano: «In questa speciale occasione – sottolinea il presidente dell‘Istituto italiano della donazione – , in linea con quanto previsto dalla legge, saranno protagoniste le scuole che hanno partecipato al contest video dal titolo “Donare, molto più di un semplice dareracconta la tua idea di dono” promosso dall‘Iid in collaborazione con il Miur e Anci.

Prezioso sarà inoltre il contributo dei nostri soci, che stanno realizzando video dedicati al Giorno del dono grazie al coinvolgimento di donatori e volontari. È però fondamentale l’adesione di tutti coloro che desiderano riempire di significato la parola dono, tanto piena di forza quanto abusata, per ritrovare insieme la sua originale natura di gratuità e attenzione all‘altro».

Per questo, parte in questi giorni la campagna #ilDonoXme attraverso i canali social. Partecipare è semplice: «Basta scattare – conclude Edoardo Patriarca – una foto che rappresenti la propria idea di dono e postarla con l‘hashtag #ilDonoXme. Le foto più belle verranno presentate il 4 ottobre e andranno a comporre una mostra itinerante, che accompagnerà l’Istituto italiano per la donazione nei suoi momenti pubblici».

About Davide De Amicis (3601 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Oltre ad essere redattore del portale La Porzione.it è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa metropolitana di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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