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È morto Giorgio Israel – «questa vita e questo ufizio di combattere accanitamente e perpetuamente».

Malato da tempo, è morto nella notte il professore Giorgio Israel. Storico della scienza ed epistemologo, nato il 6 marzo 1945, è stato professore di Storia della matematica all’Università La Sapienza dal 1973 fino al pensionamento nel 2012. Membro della Académie Internationale d’Histoire des Sciences, scrittore infaticabile e poliedrico, ha svolto un’intensa attività di impegno civile e politico, dapprima nell’ambito della sinistra e poi su posizioni autonome, collaborando con numerosi quotidiani e periodici tra cui Il Messagero, Il Mattino, Il Foglio, Avvenire, Paese Sera, L’Unità, Il Giornale, Libero, L’Osservatore Romano, Tempi.

Più dei titoli accademici, crediamo siano esempio mirabile dell’umanità e dell’impegno civile del professor Giorgio Israel, del suo sforzo nell’elevare le coscienze al pensiero critico, le parole che Egli stesso, con quell’umiltà e cura per il prossimo che solo le menti eccellenti hanno, aveva rivolto a quanti lo seguivano sulla pagina Facebook, per “giustificare” la propria assenza. Di seguito, le Sue parole:

«La prova che io non amo gli outing è che io combatto contro un cancro curabile ma assolutamente inguaribile da 3 anni e mezzo e non ho mai detto nulla. Ora, a un cambio di terapia sono al punto più basso, quello della quasi totale invalidità di movimenti. Debbo pensare a me e lottare. Le lettere e le richieste si accumulano e io non rispondo. Potrebbe essere confuso con maleducazione e sciatteria. Perciò mi sono visto costretto a spiegare e a chiedere comprensione. Grazie.».

Tra le battaglie più importanti svolte del professore Giorgio Israel, ricordiamo quella in difesa del ruolo autenticamente formativo e culturale della scuola, a turno vessata dalle politiche scellerate e improvvisate di professionisti sempre meno professionisti. A riguardo rimandiamo al suo blog, immagine esemplare di una penna poliedrica e analitica; nello specifico, riportiamo il link La Buona Scuola è senza circolari, in cui troverete alcune delle tante riflessioni scritte dal professore in merito alla riforma della scuola dell’attuale Governo e su quello che dovrebbe essere veramente una “Buona scuola”.

Non vogliamo unirci a quanti ricordano come eroi gli intellettuali solo dopo morti, senza aver mostrato riguardo per le loro battaglie quando erano in vita. Anche il professor Israel fu spesso lasciato solo a combattere battaglie giuste ma non condivise per ragioni politiche e non. E, allora, chiudiamo dedicando alla Sua memoria le parole di Leopardi che il professore Israel ha scelto – evidentemente non a caso – di inserire nel suo blog.

«Io sto qui, deriso, sputacchiato, preso a calci da tutti, menando l’intera vita in una stanza, in maniera che, se vi penso, mi fa raccapricciare. E tuttavia m’avvezzo a ridere, e ci riesco. E nessuno trionferà di me, finché non potrà spargermi per la campagna e divertirsi a far volare la mia cenere in aria. Io vi prego con tutto il cuore a farvi coraggio, non perché non senta le vostre calamità, ché le sento più delle mie: bensì perché credo che questa vita e questo ufizio di combattere accanitamente e perpetuamente, sia stato destinato all’uomo e ad ogni animale dalla natura». [Giacomo Leopardi (a Pietro Brighenti, 22 giugno 1821)].