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“La famiglia è una promessa che si allarga a tutta l’umanità!

"È necessario - esorta Papa Francesco - sottrarre alla clandestinità il quotidiano miracolo di milioni di uomini e donne che rigenerano il suo fondamento familiare, del quale ogni società vive, senza essere in grado di garantirlo in nessun altro modo".

Lo ha affermato stamani Papa Francesco, pronunciando la catechesi all’interno dell’udienza generale del mercoledì dedicata all’identità familiare

Papa Francesco

«Non dimentichiamo mai: l’identità familiare è una promessa che si allarga a tutta la famiglia e a tutta l’umanità!». Lo ha affermato a braccio Papa Francesco che nella catechesi dell’udienza generale di oggi, davanti a 30 mila fedeli riuniti in piazza San Pietro, ha ricordato che l’intera realtà familiare è fondata sulla promessa: «Si può dire che la famiglia – precisa il Papa – vive della promessa d’amore e di fedeltà che l’uomo e la donna si fanno l’un l’altraUna promessa, questa, che comporta l’impegno di accogliere ed educare i figli, ma si attua anche nel prendersi cura dei genitori anziani, nel proteggere e accudire i membri più deboli della famiglia, nell’aiutarsi a vicenda per realizzare le proprie qualità e accettare i propri limiti».

La promessa coniugale, per il Pontefice, si allarga a condividere le gioie e le sofferenze di tutti i padri, le madri, i bambini, con generosa apertura nei confronti dell’umana convivenza e del bene comune: «L’amore è libertà – aggiunge il Santo Padre -, la promessa dell’amore fedele è libera e questa è la bellezza. Senza libertà non può esserci amicizia, senza libertà non c’è amore, senza libertà non c’è matrimonio. Una famiglia che si chiude in sé stessa è come una contraddizione, una mortificazione della promessa che l’ha fatta nascere e la fa vivere».

Ma ai nostri giorni, denuncia Papa Bergoglio, l’onore della fedeltà alla promessa della vita familiare appare molto indebolito: «Da una parte – spiega – perché un malinteso diritto di cercare la propria soddisfazione, a tutti i costi e in qualsiasi rapporto, viene esaltato come un principio non negoziabile della libertà. D’altra parte, perché si affidano esclusivamente alla costrizione della legge i vincoli della vita di relazione e dell’impegno per il bene comune».

I fedeli in piazza San Pietro per l'udienza generale

I fedeli in piazza San Pietro per l’udienza generale

Ma nessuno vuole essere amato solo per i propri beni o per obbligo: «L’amore – sottolinea il Sommo Pontefice – come anche l’amicizia, devono la loro forza e la loro bellezza proprio a questo fatto: che generano un legame senza togliere la libertà. Libertà e fedeltà non si oppongono l’una all’altra, anzi, si sostengono a vicenda, sia nei rapporti interpersonali, sia in quelli sociali. Pensiamo ai danni che producono, nella civiltà della comunicazione globale, l’inflazione di promesse non mantenute, in vari campi, e l’indulgenza per l’infedeltà alla parola data e agli impegni presi!».

Questo l’invito rivolto oggi dal Papa ai fedeli presenti all’udienza generale, ai quali ha ricordato che la fedeltà è una promessa di impegno che si auto-­avvera, crescendo nella libera obbedienza alla parola data: «La fedeltà – puntualizza Papa Francesco – è una fiducia che vuole essere realmente condivisa e una speranza che vuole essere coltivata insieme».

A questo proposito, il Santo Padre ha citato, quello che i nostri anziani, i nostri nonni raccontano sulla fedeltà: «Una stretta di mano – racconta il Pontefice – era sufficiente per un accordo, perché c’era la fedeltà alle promesse. In questa prospettiva, la stretta di mano dell’uomo e della donna per andare avanti tutta la vita, è un fatto sociale».

E l’onore alla parola data, la fedeltà alla promessa, non si possono comprare e vendere: «Non si possono costringere con la forza – ribadisce il Santo Padre -, ma neppure custodire senza sacrificio. La fedeltà alle promesse è un vero capolavoro di umanità: se guardiamo alla sua audace bellezza, siamo intimoriti, ma se disprezziamo la sua coraggiosa tenacia siamo perduti, perché nessun rapporto d’amore, nessuna amicizia, nessuna forma del voler bene, nessuna felicità del bene comune giunge all’altezza del nostro desiderio e della nostra speranza, se non arriva ad abitare questo miracolo dell’anima».

Nella catechesi dell’udienza generale di oggi, il Papa ha usato la parola “miracolo”, perché la forza e la persuasione della fedeltà, a dispetto di tutto, non finiscono di incantarci e di stupirci: «Nessun’altra scuola – ricorda Francesco – può insegnare la verità dell’amore, se la famiglia non lo fa: nessuna legge può imporre la bellezza e l’eredità di questo tesoro della dignità umana, se il legame personale fra amore e generazione non la scrive nella nostra carne».

Per questo, dunque, è necessario restituire onore sociale alla fedeltà dell’amore: «È necessario – esorta Papa Bergoglio – sottrarre alla clandestinità il quotidiano miracolo di milioni di uomini e donne che rigenerano il suo fondamento familiare, del quale ogni società vive, senza essere in grado di garantirlo in nessun altro modo».

È il doppio invito della parte finale dell’udienza generale, in cui il Papa ha ricordato che questo principio della fedeltà alla promessa dell’amore e della generazione è scritto nella creazione di Dio come una benedizione perenne, alla quale è affidato il mondo: «Se san Paolo – conclude il Sommo Pontefice – può affermare che nel legame familiare è misteriosamente rivelata una verità decisiva anche per il legame del Signore e della Chiesa, vuol dire che la Chiesa stessa trova qui una benedizione da custodire e dalla quale sempre imparare, prima ancora d’insegnarla e disciplinarla. La nostra fedeltà alla promessa è pur sempre affidata alla grazia e alla misericordia di Dio».

Padre Federico Lombardi, direttore Sala stampa Vaticana

Padre Federico Lombardi, direttore Sala stampa Vaticana

Al termine dell’udienza generale, in occasione del briefing del Sinodo, il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi ha poi smentito categoricamente la notizia pubblicata dalla testata “Quotidiano nazionale”, secondo cui a Papa Francesco sarebbe stato diagnosticato un tumore benigno al cervello da un luminare giapponese, che lo avrebbe visitato arrivando in Vaticano in elicottero: «Ribadisco – replica seccamente Padre Lombardi – che la pubblicazione avvenuta è un grave atto di irresponsabilità, assolutamente ingiustificato e inqualificabile.

Ed è ingiustificabile anche continuare ad alimentare simili informazioni infondate. Nessun medico giapponese è venuto in Vaticano a visitare il Papa e non vi sono stati esami del tipo indicato dall’articolo. Gli uffici competenti mi hanno confermato che non vi sono stati voli di elicotteri arrivati in Vaticano dall’esterno neppure nel mese di gennaio. Posso confermare che il Papa gode di buona salute: se siete stati all’udienza di oggi, lo avete visto anche voi».

About Davide De Amicis (4191 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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