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“La Chiesa non ha bisogno di soldi sporchi, ma di cuori aperti alla misericordia”

"La salvezza - spiega Papa Francesco - implica la decisione di ascoltare e lasciarsi convertire, ma rimane sempre dono gratuito. No, dunque, ai sacrifici rituali che pretendono di sostituire la conversione, sì invece alla ricerca della propria giustizia, superando l’ingannevole convinzione che siano i sacrifici a salvare, non la misericordia divina che perdona il peccato"

Lo ha affermato stamani Papa Francesco, pronunciando la catechesi di una nuova udienza generale dedicata alla misericordia in piazza San Pietro

Papa Francesco durante l'udienza generale

«Il popolo di Dio, la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi, ha bisogno di cuori aperti alla misericordia di Dio». Ne è convinto il Papa, che ancora una volta a braccio, durante l’udienza generale di oggi in piazza San Pietro, davanti a 20 mila fedeli, ha approfondito, proseguendo il ciclo di catechesi sulla misericordia vista da una prospettiva biblica, il versetto del profeta Isaia in cui si spiega che “Dio non gradisce il sangue di tori e di agnelli, soprattutto se l’offerta è fatta con mani sporche del sangue dei fratelli”: «Ci sono alcuni benefattori della Chiesa – racconta il Papa fuori testo, ricevendo gli applausi dei fedeli – che vengono con l’offerta, “è per la Chiesa”, e questa è il frutto del sangue di tanta gente sfruttata, maltrattata, schiavizzata, con lavoro malpagato. Io dirò a questa gente: per favore, portati dietro il tuo assegno, brucialo! É invece necessario – raccomanda citando ancora Isaia – avvicinarsi a Dio con mani purificate, evitando il male e praticando il bene e la giustizia».

Ma non sempre l’uomo riesce a scegliere la strada giusta: «Quando uno è malato – osserva il Santo Padre – va dal medico, quando uno si sente peccatore va dal Signore, ma se invece di andare dal medico va dallo stregone non guarisce».

Un ammonimento, questo, che ancora una volta ha rivolto ai 20 mila presenti in piazza: «Tante volte – insiste il Pontefice – preferiamo andare per strade sbagliate, cercando una giustificazione, una giustizia, una pace che ci viene regalata come dono dal proprio Signore se non andiamo e cerchiamo Lui. Dove c’è rifiuto di Dio, della sua paternità, non c’è più vita possibile, l’esistenza perde le sue radici, tutto appare pervertito e annientato».

Piazza San Pietro saluta Papa Francesco prima dell'udienza generale

Piazza San Pietro saluta Papa Francesco prima dell’udienza generale

Con queste parole Papa Bergoglio ha citando l’esperienza del popolo di Israele, che Dio mette alla prova in vista della salvezza, perché il popolo possa sperimentare l’amarezza di chi abbandona Dio, e quindi confrontarsi con il vuoto desolante di una scelta di morte: «La sofferenza – sottolinea il Sommo Pontefice -, conseguenza inevitabile di una decisione autodistruttiva, deve far riflettere il peccatore per aprirlo alla conversione e al perdono».

Questo l’itinerario suggerito da Papa Francesco: «È il cammino della misericordia divina – ribadisce -. Dio non ci tratta secondo le nostre colpe e la punizione diventa lo strumento per provocare a riflettere. Dio perdona il suo popolo, fa grazia e non distrugge tutto, ma lascia aperta la porta alla speranza».

La salvezza, dunque, implica la decisione di ascoltare e lasciarsi convertire: «Ma rimane sempre dono gratuito – precisa il Papa -. No, dunque, ai sacrifici rituali che pretendono di sostituire la conversione, sì invece alla ricerca della propria giustizia, superando l’ingannevole convinzione che siano i sacrifici a salvare, non la misericordia divina che perdona il peccato. Dio mai rinnega noi, noi siamo il suo popolo. Il più cattivo degli uomini, la più cattiva delle donne, il più cattivo dei popoli sono suoi figli: e questo è Dio, mai rinnega noi, sempre dice: “figlio”. E questo è l’amore di Dio, è la misericordia di Dio. Avere un padre così ci dà speranza, ci dà fiducia».

Il Pontefice ha così spiegato che, pur ferito, Dio lascia parlare l’amore, e si appella alla coscienza di questi figli degeneri, perché si ravvedano e si lascino di nuovo amare».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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