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“A Cracovia per vivere un pellegrinaggio interiore dal peccato alla vita”

"La presenza di questi simboli - sottolinea l'arcivescovo Valentinetti - è un segno per noi. La croce è segno dell’amore di Gesù per noi. Maria è invece la madre del bell’amore e della speranza". "La Gmg - osserva il cantautore pescarese Tony Nevoso - è un’opportunità di conoscenza, frutto di un invito di Dio che ti chiama e tu rispondi “Sì”. Il resto è umano, un’umanità fatta di Cristo che col tempo si traduce nel rendersi conto che il Signore ci ha chiamato attraverso un’esperienza umana"

Lo ha affermato ieri l’arcivescovo Valentinetti, presiedendo la Santa messa con la Croce di San Damiano e l’effige della Madonna di Loreto a Pescara

Monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne pronuncia l'omelia della Santa messa

«Cari giovani, faremo un pellegrinaggio, andremo a Cracovia, ma non sarà una gita bensì un pellegrinaggio. E quando si fa un pellegrinaggio, non si fa solo un tragitto di strada da un posto all’altro, ma si fa anche un tragitto interiore dal peccato alla vita, dalle cose vecchie alle cose nuove. Le cose vecchie sono passate e qual è la novità? La novità è Cristo».

La devozione di giovani e adulti verso la Croce di San Damiano e l'effige della Madonna di Loreto

La devozione di giovani e adulti verso la Croce di San Damiano e l’effige della Madonna di Loreto

Lo ha affermato ieri sera l’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, presiedendo la Santa messa in occasione dell’arrivo a Pescara della Croce di San Damiano e dell’effige della Madonna di Loreto, simboli della Giornata mondiale della gioventù, presso la parrocchia di San Luigi: «La presenza di questi simboli – sottolinea il presule – è un segno per noi. La croce è segno dell’amore di Gesù per noi. Maria è invece la madre del bell’amore e della speranza».

Una presenza, quella dei due simboli, accolta con entusiasmo da una delegazione dei 400 giovani che dal 21 al 31 luglio partiranno alla volta della Gmg di Cracovia, accompagnati dallo stesso arcivescovo: «Ma stiamo celebrando anche la Quaresima – ricorda il presule – nell’Anno santo straordinario da Papa Francesco chiamato della misericordia. Ma che cos’è la misericordia? È difficile dirlo in poche parole, ma se mi è consentito sintetizzare con questa piccola frase… è il fremere d’amore di Dio per noi. È il fremere d’amore di Cristo per il peccatore, per chi è lontano, per chi ha bisogno di qualcuno che lenisca le sue ferite interiori. Qualcuno che lo accarezzi e gli faccia sentire fortemente una speranza nuova. Tutti abbiamo bisogno della misericordia».

Una misericordia che viene profusa attraverso il sacramento della riconciliazione: «Gli apostoli – precisa l’arcivescovo di Pescara-Penne -, i loro successori tra cui Papa Francesco, ultimo successore dell’apostolo Pietro, e indegnamente forse anche il sottoscritto, ultimo degli ultimi dei successori degli apostoli. A noi è stata affidata la parola della riconciliazione, pertanto siamo ambasciatori e diciamo “Lasciatevi riconciliare con Dio”. Ma attenzione, non siete voi a volervi riconciliare con Dio, è Dio a volersi riconciliare con voi, offrendovi la misericordia, l’amore e il perdono dei peccati».

Ne offre un esempio la parabola del Padre buono, nella quale il figlio abbandona la casa e suo padre dilapidando tutti i suoi averi, salvo poi tornare in miseria ed essere perdonato dal padre che gli restituisce la dignità di figlio, restituendogli il vestito buono e l’anello: «Ecco quello che fa il Padre con noi – sottolinea monsignor Valentinetti – tutte le volte che, forse, avendo preso strade poco opportune, torniamo a lui. Sta aspettando, ci vuole abbracciare, ci vuole rivestire dell’abito nuovo, ci vuole ridonare l’anello in segno del suo amore per noi, per far festa con i peccatori pentiti. Molto spesso, infatti, Gesù amava cenare più con i peccatori rispetto a coloro che ritenevano di essere giusti».

Gremita la parrocchia di San Luigi

Gremita la parrocchia di San Luigi

Da qui l’auspicio per vivere al meglio l’itinerario quaresimale e l’Anno santo della misericordia: «Buttiamoci ai piedi di quella croce – esorta l’arcivescovo, indicando la Croce di San Damiano -, segno di misericordia. Gesù vivo spalanca le braccia. È questo il segno dell’abbraccio che Lui ci vuole dare, buttiamoci ai piedi di quell’immagine che è immagine di misericordia infinita, che vuole essere aperta a tutti. E buttiamoci ai piedi dell’immagine della Madre della misericordia, di colei che sotto il suo manto materno ricopre tutti i peccatori. Preghiamo anche noi per tutti i peccatori e, mentre accogliamo la misericordia, pensiamo anche che la nostra vita dev’essere costellata di opere di misericordia, come dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, accogliere i profughi, visitare gli ammalati, visitare i carcerati e poi pensare all’eternità, sì, seppellire i morti».

Auspici, questi ultimi, che si associano a quelli per la partecipazione alla Gmg: «Questo desiderio – aggiunge il presule – ci accompagni nel nostro pellegrinaggio a Cracovia. Che sia realmente un pellegrinaggio interiore, per riscoprire le radici dell’amore che sono dentro ciascuno di noi».

Un amore in grado di cambiare la vita delle persone, come hanno testimoniato diverse persone che, al termine della Santa messa, hanno raccontato come la partecipazione ad una Giornata mondiale della gioventù, abbia effettivamente conferito un altro verso alla loro vita.

È stato così per Tony Nevoso, il cantautore pescarese che della Gmg romana del 2000 fu la voce italiana dell’inno “Emmanuel”, che cantò davanti Papa Giovanni Paolo II: «Ora, a distanza di tempo, – racconta Tony – posso testimoniare che quella Gmg mi ha cambiato la vita. Quando l’ho vissuta, sembrava qualcosa di emozionante che però finisse lì. Invece, poi, mi sono reso conto che non ero andato alla Gmg per caso. L’ho verificato con gli anni perché, in realtà, a partire da quell’esperienza musicale, ho continuato a cantare per il Signore mentre prima lo facevo per il successo. Il Signore mi aveva scelto, dicendomi “Canta per me”, e così misi da parte la musica commerciale e al posto di “San Remo” – ironizza – ho preferito dedicarmi al Creatore di tutti i santi».

Il cantautore pescarese Tony Nevoso

Il cantautore pescarese Tony Nevoso

Un’esperienza, quella della Gmg, che ha impresso un nuovo corso e nuovi obiettivi al cantautore pescarese: «A quel punto – conclude – ho orientato la mia vita sui valori dell’accoglienza, dell’amore per il prossimo e per me stesso. Quando incontri una persona bella, ti cambia la vite e in quell’occasione ho incontrato l’amore di Dio, che ho iniziato a trasmettere anche nelle mie canzoni attuali diverse da quelle di un tempo. Poi sono arrivate le Gmg di Toronto e di Madrid».

E ora, dunque, toccherà ad altri 400 giovani pescaresi vivere questo momento in Polonia: «Un’opportunità di conoscenza – osserva Tony Nevoso -, frutto di un invito di Dio che ti chiama e tu rispondi “Sì”. Il resto è umano, un’umanità fatta di Cristo che col tempo si traduce nel rendersi conto che il Signore ci ha chiamato attraverso un’esperienza umana».

Una chiamata che, da oggi, nell’arcidiocesi di Pescara-Penne potrà essere meglio ascoltata frequentando un nuovo spazio: «Una “casa” – annuncia monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – dove si prega, si riflette, si approfondisce il cammino della propria vita sulla domanda “Che cosa vuole il Signore da te? Qual è la risposta che devo dare al Signore?”. Questa casa si trova in via Pisa 55 a Pescara, dove ci saranno due sorelle del movimento Pro Sanctitate che costituiranno una piccola comunità orante con chi vorrà aggregarsi. Il martedì ci sarà la celebrazione eucaristica, il mercoledì la Lectio divina, il giovedì l’adorazione eucaristica e il venerdì una serata di aggregazione e un cineforum. È questo un modo pratico per capire “Il Signore mi chiama? Vuole da me qualcosa? Il Signore vuole che lo segua più da vicino? Vuole che diventi sacerdote, religioso, religiosa, monaca di clausura?” È una domanda che ci dobbiamo fare: il Signore qualcosa ci chiede».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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