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8 marzo: dieci motivi per cui puntare sull’emancipazione femminile

"La mancata tutela del genere femminile - si legge nel comunicato stampa dell'Amref - è sintomo dell’incapacità di ammettere che sulle gambe e sulle spalle di migliaia di donne si muovono ogni giorno le società globali". Il 70% delle persone che vivono in povertà sono donne; oltre il 60% della popolazione analfabeta è costituito da donne; solo il 22% dei membri dei Parlamenti a livello globale sono donne; donne e ragazze rappresentano il 55% delle oltre 20 milioni di vittime del lavoro forzato ed il 98% delle 4,5 milioni di persone sfruttate sessualmente

Li ha individuati l’Amref attraverso la campagna “Abbiamo un debole per le donne”, promossa in occasione della Giornata internazionale della donna

La campagna di Amref in occasione della Giornata internazionale della donna

In occasione della Giornata internazionale delle donne, Amref lancia i “10 motivi per cui conviene investire nell’emancipazione femminile e l’uguaglianza di genere”: «La mancata tutela del genere femminile – si legge nel comunicato stampa della Ong – è sintomo dell’incapacità di ammettere che sulle gambe e sulle spalle di migliaia di donne si muovono ogni giorno le società globali. Questo è tanto più vero in Africa, continente in cui le donne sono il motore delle comunità, dei villaggi in cui vivono, delle case che abitano, delle città che quotidianamente percorrono alla ricerca di valide opportunità per cambiare il proprio destino, quello dei figli e delle famiglie di cui si fanno carico. Ascoltare le loro parole e porre attenzione alle loro idee e visioni è urgente, prioritario per la lotta alla povertà e per la rinascita del continente».

Nel mondo, viene ricordato, il 70% delle persone che vivono in povertà sono donne; oltre il 60% della popolazione analfabeta è costituito da donne; solo il 22% dei membri dei Parlamenti a livello globale sono donne; donne e ragazze rappresentano il 55% delle oltre 20 milioni di vittime del lavoro forzato ed il 98% delle 4,5 milioni di persone sfruttate sessualmente. I dieci motivi per investire sulle donne, disponibili anche su www.amref.it, si raggruppano sotto tre macro aree: sostenere le donne incentiva lo sviluppo economico, combattere la violenza sulle donne è un investimento in salute pubblica, educazione e salute delle donne garantiscono un futuro di sviluppo.

Sostenere le donne incentiva lo sviluppo economico

  1. Il 90% dei redditi delle donne vengono reinvestiti per il nucleo famigliare, mentre gli uomini reinvestono solamente tra il 30 e il 40% → Quando le donne hanno più influenza nelle decisioni economiche, le loro famiglie tendono ad investire maggiormente in attività volte al miglioramento della salute, del cibo, nell’istruzione, nella nutrizione e nel mantenimento dei figli.
  1. Se i tassi di occupazione femminili arrivassero ai livelli maschili, nelle 15 maggiori economie in via di sviluppo il reddito pro capite crescerebbe del 14% entro il 2020, del 20% entro il 2030 → Quando più donne lavorano, le economie crescono.
  1. Se le donne avessero lo stesso accesso degli uomini ai beni redditizi, il prodotto agricolo in 34 paesi in via di sviluppo crescerebbe di una media stimata di oltre il 4% → Il numero di persone malnutrite in questi paesi diminuirebbe di oltre il 17%, il che vuol dire 150 milioni in meno di persone che patiscono la fame.

Combattere la violenza sulle donne è un investimento in salute pubblica

  1. Una vita libera dalla violenza è un diritto umano fondamentale. Non garantire questo diritto alle donne significa mettere a repentaglio l’esistenza di metà dell’umanità. → Nel mondo il 35,6% delle donne sperimenta nella sua vita qualche forma di violenza fisica o sessuale ad opera del partner o di altri uomini. Si tratta di una donna su 3. In Africa la percentuale sale al 36,6%.
  1. La violenza sulle donne ha un impatto negativo consistente sulla salute pubblica, per questo combatterla significa anche contribuire al benessere complessivo di comunità e Paesi → Le donne che sono state fisicamente o sessualmente abusate dai loro partner riportano tassi più alti per quanto riguarda tutta una serie di gravi problemi di salute. Per esempio, queste donne hanno una probabilità del 16% maggiore delle altre di avere bambini sottopeso o prematuri, il doppio della probabilità di avere un aborto e quasi il doppio di sperimentare forme depressive. In alcune regioni hanno anche quasi il doppio delle probabilità di contrarre l’HIV.

Educazione e salute delle donne garantiscono un futuro di sviluppo

  1. L’istruzione femminile è una delle chiavi per la creazione di una società più giusta, inclusiva e sanaIn molti Paesi del mondo, una delle maniere per relegare le donne ai margini della società è impedendo loro di studiare. Dei 781 milioni di adulti e giovani che nel mondo non sanno leggere e scrivere, il 60% sono donne. L’istruzione femminile finisce spesso nel momento in cui ha inizio la vita matrimoniale. Più di 64 milioni di ragazze nel mondo sono spose bambine. Nelle regioni dell’Africa Centrale e dell’Ovest, il 41 % delle donne tra i 20 e i 24 anni hanno contratto matrimonio prima dei 18 anni.
  1. Donne più sane hanno famiglie e figli più sani. Tutelare la salute femminile significa proteggere il futuro → Quando le donne non conoscono i rischi per la loro salute di abitudini, pratiche o tradizioni culturali, mettono a serio repentaglio la loro vita e quella dei loro bambini. È il caso delle mutilazioni genitali, cui sono sottoposte oltre 125 milioni di donne e ragazze in 29 Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Le mutilazioni provocano complicazioni acute, croniche ed ostetriche; durante il parto può verificarsi perfino la morte dei neonati.
  1. Dalla salute delle donne passa la salute e lo sviluppo dei popoli. L’educazione sessuale e riproduttiva per le donne scongiura il rischio di diffusione di virus su larga scala → Globalmente, solo il 21% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni hanno una conoscenza completa di cosa sia l’HIV. In Africa sub-sahariana ogni anno circa 1,5 milioni di persone contraggono questo virus e le donne costituiscono il 58% degli adulti che vivono con l’HIV. Il risultato è che in questa area del mondo ogni anno sono 190 mila i bambini che contraggono il virus.
  1. La capacità e la libertà di scegliere se rimanere incinta, quando e quanti figli avere, garantisce la salute di madri e bambiniOltre 140 milioni di donne nel mondo non hanno possibilità di programmare una pianificazione familiare, il che determina, tra le altre cose, un incremento della mortalità materna e infantile. Il 99% delle morti materne si verifica nei Paesi in via di sviluppo.
  1. Le donne danno la vita. Proteggerle, istruirle, tutelare la loro salute, equivale a preservare la vita Nel mondo muoiono ogni anno 289.000 donne (800 ogni giorno) per complicazioni durante il parto o in gravidanza. Il tasso di mortalità nei Paesi in via di sviluppo è di 230 ogni 100.000 nascite. La metà delle morti si verifica nell’Africa Sub-Sahariana, il luogo in cui è più pericoloso mettere al mondo un bambino. Mentre per le donne europee e nord-americane il rischio di perdere la vita è di 1 ogni 4.700, in questa parte dell’Africa la probabilità che una donna muoia in gravidanza o durante il parto è di 1 su 40.
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Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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