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Azione cattolica: “Stringere alleanze per essere parte di un unico popolo”

"Mi piacerebbe - auspica Matteo Truffelli -, che ognuno dei nostri aderenti fosse contento di pensare a se stesso e alla propria associazione parrocchiale e diocesana come a un gioco che è stato compagno di infanzia per tanti di noi, il Lego: un insieme di tanti pezzi diversi tra loro, per colore, dimensione, utilità, ma tutti accomunati dalla capacità di collegarsi tra di loro, di connettersi per dare vita a qualcosa di più grande, di più bello"

Lo ha affermato ieri Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione cattolica, in conclusione del Convegno nazionale delle Presidenze diocesane svoltosi a Roma

Il presidente di Azione cattolica Matteo Truffelli, pronuncia le conclusioni del Convegno delle Presidenze diocesane

Si è concluso ieri a Roma il Convegno nazionale delle Presidenze diocesane di Azione cattolica, che ha approfondito il tema “Il tutto abbraccia la parte. L’Azione Cattolica italiana nel cammino della Chiesa”. Una tre giorni, iniziata venerdì 29 aprile, che ha visto partecipare 650 responsabili in rappresentanza di 7 mila associazioni diocesane e parrocchiali con 300 mila iscritti.

Un appuntamento, questo, attraverso il quale l’Azione cattolica ha definitivamente posto l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco al centro del proprio programma pastorale, declinandola dapprima in cinque mini-convegni su altrettanti ambiti di vita come scuola, lavoro, dialogo interculturale, dialogo intergenerazionale e ambito socio-politico.

Matteo Truffelli, presidente di Azione Cattolica

Matteo Truffelli, presidente di Azione Cattolica

Gli stimoli emersi sono stati raccolti dal presidente nazionale di Ac Matteo Truffelli che, allo stesso tempo, ha invitato l’associazione a riflettere proprio dal paragrafo 237 dell’Evangelii Gaudium, in cui il Papa propone l’immagine del tutto e della parte “Il Vangelo possiede un criterio di totalità che gli è intrinseco: non cessa di essere Buona Notizia finché non è annunciato a tutti, finché non feconda e risana tutte le dimensioni dell’uomo, e finché non unisce tutti gli uomini nella mensa del Regno. Il tutto è superiore alla parte”.

Da qui riparte il futuro dell’Azione cattolica: «È per questo che esiste l’Ac – ricorda Truffelli –, per contribuire, da laici associati, a fare in modo che il Vangelo sia annunciato a tutti, possa fecondare e risanare tutte le dimensioni dell’uomo, possa unire tutti gli uomini nella mensa del Regno. Vogliamo coltivare quella che Francesco chiama la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità».

A tal proposito, il presidente nazionale descrive l’Ac come una grande impastatrice, capace di far lievitare il tutto nel quale siamo immersi: «La vita del mondo – precisa -, delle persone, della società e dentro di essa, e per essa, far lievitare la Chiesa. Siamo una parte, ci siamo detti, ma non un frammento isolato: una parte che vive per il tutto, e che dentro il tutto vuole concorrere a tenere insieme le tante parti per costruire assieme a loro qualcosa di importante».

Da qui sorge la necessità di costruire alleanze a ogni livello: «L’alleanza tra le generazioni – rilancia Matteo Truffelli -, con adulti capaci di farsi carico del futuro delle giovani generazioni e giovani capaci di assumersi le proprie responsabilità nel presente. Ecco perché è ancora e sempre importante insistere sul valore dell’unitarietà dell’associazione. L’ alleanza nel lavoro (l’Ac ha fra l’altro festeggiato gli 80 anni del suo Movimento lavoratori, il Mlac); l’alleanza tra scuola e famiglie, tra scuola e agenzie educative. Pensiamo solo al contributo che, come associazione, possiamo dare, e che soprattutto attraverso il Movimento studenti, Msac, portiamo direttamente nelle aule affinché il mondo della scuola impari ad avere il coraggio di scommettere sui talenti dei ragazzi e a valorizzare l’autentica cura educativa».

Ma non solo: «L’alleanza – aggiunge il presidente Truffelli – tra chi arriva nel nostro Paese per fuggire alla fame, alla morte e alla persecuzione e chi deve lottare con la paura, l’ignoranza, l’indifferenza, per aprirsi a un’autentica accoglienza».

I partecipanti al Convegno delle Presidenze diocesane di Ac

I partecipanti al Convegno delle Presidenze diocesane di Ac

Non da ultimo l’alleanza tra laici e presbiteri, tra il gregge e i pastori, tra parrocchie, parroci e diocesi, tra movimenti e aggregazioni: «Tutte alleanze che nascono – osserva ancora il presidente Ac – dal sapersi parte di un unico popolo, di un solo corpo, come Papa Francesco ci ripete con forza nell’Evangelii gaudium».

Parte di un unico popolo, così come ogni singolo mattoncino è parte integrante di una costruzione: «Mi piacerebbe – auspica Matteo Truffelli -, che ognuno dei nostri aderenti fosse contento di pensare a se stesso e alla propria associazione parrocchiale e diocesana come a un gioco che è stato compagno di infanzia per tanti di noi, il Lego: un insieme di tanti pezzi diversi tra loro, per colore, dimensione, utilità, ma tutti accomunati dalla capacità di collegarsi tra di loro, di connettersi per dare vita a qualcosa di più grande, di più bello. Vorrei che vi portaste via – afferma, rivolgendosi ai partecipanti – anche questa immagine, dell’associazione come una piccola grande scatola di Lego, dalle potenzialità immense».

E proprio in occasione del Convegno, il Santo Padre ha inviato all’Ac un “regalo” speciale. Infatti, nell’aprile 2017, Bergoglio riceverà due volte l’Azione Cattolica: giovedi 27, durante un Congresso dedicato alla ministerialità dell’Ac nell’Aula del Sinodo, e la mattina di sabato 29 aprile, durante un grande incontro in piazza San Pietro con i soci dell’Ac italiana e di altri Paesi del mondo, in occasione dell’Assemblea nazionale dell’associazione.

About Davide De Amicis (4360 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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