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L’anti-slogan: il sito web per sfatare i luoghi comuni sull’immigrazione

Medici senza frontiere lancia un sito web per sfatare le "leggende" sull'immigrazione a colpi di "verità". Un utile strumento di informazione a fini educativi e pastorali.

Le dieci leggende più diffuse sulla migrazione sfatate una a una. È lo scopo della campagna on line di Medici senza frontiere (Msf) denominata «L’anti-slogan», pensata per combattere attraverso un’informazione mirata i luoghi comuni più diffusi sulla migrazione, causa di frizioni sociali e pregiudizi culturali. A tal fine è già consultabile una pagina web composta da dieci «leggende» false, cui corrispondono dieci verità che si scoprono cliccando sull’apposita finestra «scopri la verità». È un sito agile nella consultazione e immediato nella comprensione, così pensato per invogliare gli utenti alla rapida condivisione via Facebook e Twitter.

I migranti ci portano le malattie? Perché vengono trattati meglio degli italiani? Ci rubano il lavoro? A queste e altre domande Msf offrono risposte precise e alla portata di tutti, fornendo una informazione corretta, responsabile, sulla base di fonti ufficiali e della propria esperienza diretta, smontando così logori luoghi comuni sui migranti, quali: «Hanno pure lo smartphone»; «Aiutiamoli a casa loro»; «Sbarcano i terroristi», ed altro ancora. Alla «leggenda» «Aiutiamoli a casa loro», volendo esemplificare, corrisponde la seguente «scopri la verità»: «La comunità internazionale da decenni si pone come obiettivo di eliminare la fame e la povertà estrema ma, nonostante gli sforzi e gli investimenti, i risultati sono ancora insufficienti. E in ogni caso, gli aiuti internazionali da soli non bastano a consentire il rientro a casa in sicurezza di chi fugge da conflitti, persecuzioni e violenza. In alcuni contesti, poi, l’instabilità è tale che non esistono le garanzie minime di sicurezza necessarie per mantenere programmi di assistenza. [..] Il solo modo per far fronte a questa crisi umanitaria è garantire vie legali e sicure per raggiungere l’Europa, favorendo l’accesso al diritto di asilo e alle misure di ricongiungimento familiare, e allo stesso tempo migliorando le condizioni di accoglienza».

«Il drammatico fallimento dell’accoglienza in Europa è spesso accompagnato da facili slogan» – ha detto Loris De Filippi, presidente di Msf –: «L’Anti-slogan è la nostra proposta per dare a tutti l’opportunità di capire e per restituire umanità all’approccio comune verso persone in drammatiche difficoltà». Per catturare l’attenzione sui media, spesso si parla di una piccolissima parte dell’Italia ostile e non accogliente verso gli immigrati; sappiamo invece che esiste una parte più consistente, solidale e caritatevole, esemplare nell’accoglienza di persone in drammatica difficoltà. Consultabile sulla pagina http://www.milionidipassi.it/antislogan, «L’anti-slogan», oltre ad essere una valida fonte di informazione per tutti, può essere un utile strumento proprio per quanti ricoprono un ruolo nel campo dell’educazione o della pastorale giovanile, per rispondere alle domande e paure più comuni, nella speranza di consolidare una sensibilità più corretta e umana sul problema dell’immigrazione.