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“L’edificato italiano è debole rispetto alla sismicità che si può registrare”

"Si aggiunge - spiega Doglioni - un atteggiamento del nostro cervello, a livello individuale e collettivo, di voler dimenticare le tragedie come il terremoto. Noi dobbiamo ricordare e avere paura dei terremoti per assumere un atteggiamento di difesa, che è la base per la prevenzione"

Lo ha affermato il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, intervistato dopo l’ultimo sisma che ha colpito Ischia

I danni provocati a Casamicciola dall'ultimo terremoto di Ischia

«Dire che gli altri Paesi siano più sicuri del nostro non è vero. È l’edificato nazionale che è debole rispetto alla sismicità che si può registrare in Italia». Lo ha affermato Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in un’intervista all’agenzia di stampa Sir: «A Ischia – spiega – non è stata forte la magnitudo, ma è stata forte l’accelerazione del suolo per effetti locali. Un terremoto di magnitudo 4.0 che avviene a un chilometro e mezzo di profondità, con sedimenti che amplificano il segnale, come è successo a Ischia, è molto più dannoso a livello di superficie, mentre se quello stesso rilascio di energia avviene a dieci chilometri di profondità, le rocce attorno lo assorbono e quindi il danno è quasi nullo in superficie».

Carlo Doglioni, presidente Ingv

Rispetto al problema dell’abusivismo, Doglioni ha evidenziato che esiste: «Però – osserva – se pensiamo al terremoto del 1976 in Friuli ci furono dei paesi rasi al suolo e lì non c’era abusivismo. La gente, in passato, non ha costruito in maniera antisismica sia perché non sapeva che la propria casa fosse in zona sismica, sia perché costruire in modo antisismico costa di più».

Ma c’è un altro elemento: «I terremoti importanti – ricorda il presidente dell’Ingv – in Italia avvengono nella stessa zona ogni 200 o 300 anni, quindi non viene tramandata la memoria tra le generazioni dell’importanza di costruire in maniera antisismica».

A questo, secondo l’esperto, si aggiunge un atteggiamento del nostro cervello, a livello individuale e collettivo, di voler dimenticare le tragedie come il terremoto. Noi dobbiamo ricordare e avere paura dei terremoti per assumere un atteggiamento di difesa, che è la base per la prevenzione».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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