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Suore carmelitane: da 45 anni in preghiera a Pescara per i pescaresi

"La nostra comunità - sottolinea suor Claudia Maria, la madre superiora - è sempre stata grata a questa diocesi per averla accolta nella missione che ci caratterizza, ovvero la preghiera e la presenza silenziosa nel posto dove ci troviamo. È questo il nostro carisma e c’è un rapporto bello con la comunità diocesana che ci ha sempre fatto sentire ben accolte e amate. Così, anche noi rispondiamo a questo amore con la nostra donazione e con la nostra preghiera per tutti"

Questa sera, alle ore 21 presso la cappella del monastero di San Silvestro, la preghiera con la presenza dei sacerdoti diocesani e dell’arcivescovo Valentinetti

Alcune suore di clausura

Era l’1 ottobre 1972 quando sulle colline di San Silvestro a Pescara apriva il Monastero di Santa Maria del Monte Carmelo, animato dalla preghiera e dal raccoglimento delle suore carmelitane di clausura trasferitesi da Roma.

Anche l’arcivescovo Valentinetti, stasera, pregherà con le suore carmelitane

Così 45 anni dopo questa sera, alle ore 21 presso la cappella del monastero, celebreranno il sentito anniversario invitando tutti i sacerdoti diocesani e l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti ad un momento di preghiera collettiva: «Al centro – esordisce suor Claudia Maria, 41 anni, madre superiora della comunità composta da 17 suore – ci sarà l’esposizione del Santissimo sacramento, perché Gesù dev’essere al centro di ogni cosa come Pastore supremo, e poi alterneremo letture, canti e brani di Santa Teresa di Gesù bambino (nel giorno a lei dedicato) in un’atmosfera di silenzio e meditazione».

Sarà questo un modo per rivivere questi decenni di presenza pescarese delle suore carmelitane, una presenza silenziosa, spirituale, eppure ben presente nella vita dell’arcidiocesi di Pescara-Penne: «Io sono entrata in questo monastero nel 2000 – racconta la madre superiora -, ma posso dire che la nostra comunità è sempre stata grata a questa diocesi per averla accolta nella missione che ci caratterizza, ovvero la preghiera e la presenza silenziosa nel posto dove ci troviamo. È questo il nostro carisma e c’è un rapporto bello con la comunità diocesana che ci ha sempre fatto sentire ben accolte e amate. Così, anche noi rispondiamo a questo amore con la nostra donazione e con la nostra preghiera per tutti i sacerdoti e l’arcivescovo».

E poi c’è il bel rapporto intessuto con tutti i fedeli che si avvicinano a questa realtà: «Noi – sottolinea suor Claudia Maria – accogliamo ognuno che bussa alla nostra porta per chiedere preghiere, un consiglio, un aiuto, un sostegno. Quello che possiamo fare è accogliere i bisogni di ognuno attraverso la nostra preghiera». Il legame con l’arcidiocesi pescarese, ultimamente, si è rafforzato grazie allo spirito di collaborazione che esiste tra le carmelitane e i sacerdoti diocesani: «Alcuni dei quali – racconta la suora – sono nostri cappellani e, venendo a celebrare le funzioni liturgiche, ci fanno sentire ancora più addentro alla vita diocesana. Anche per questo, abbiamo pensato di invitarli alla preghiera di questa sera».

Il Monastero di Santa Maria del Monte Carmelo sulla collina di San Silvestro a Pescara

Un modello di vocazione, quello delle suore di clausura, tutt’altro che decaduto nonostante il relativismo e il materialismo che imperversano nella società attuale: «Ogni tanto – racconta la giovane suora -, qualche ragazza viene a chiedere informazioni e vuole conoscere la nostra vita, per la quale c’è interesse, ma siccome questa è una scelta molto radicale e impegnativa c’è anche un discernimento che la nostra comunità fa su di loro. Diciamo che viene condotta da ambo le parti un’indagine. Da noi cercano la serietà nella scelta di donarsi al Signore, che non è una cosa povera o una sequela che non dice niente. Cercano una radicalità forte e, se vogliono sperimentarla, possono fare un giorno di ritiro con noi partecipando alla liturgia».

Inoltre, diversamente da ciò che si potrebbe pensare relativamente alla vita di clausura, le suore carmelitane non rinunciano alla presenza nel mondo del digitale: «Basta avere presente – osserva suor Claudia – che una persona è presente su internet trovandosi davanti a uno schermo, un cellulare, un tablet. Noi siamo nel cuore, dentro la situazione e le sofferenze. Noi non ci troviamo al di fuori di tutto ciò, ma dentro e con la nostra preghiera, il nostro sacrificio e la nostra donazione quotidiana, ci inseriamo in questi strumenti per arrivare al cuore delle persone mediante il sacrificio di noi stesse. Comunque, come comunità utilizziamo questi strumenti per le necessità che abbiamo, dallo scambiare un’e-mail con gli altri nostri monasteri, al ricevere notizie dalla sede centrale del nostro Ordine, ma sempre per necessità».

La cappella del Monastero del Carmelo

Guardando poi in prospettiva, la finalità delle suore del Monastero di Santa Maria del Monte Carmelo a Pescara non cambia: «Il nostro obiettivo – rilancia la madre superiore – è amare Gesù e riuscire a farlo amare il più possibile da quelli che incontriamo. Per questo, il futuro lo vediamo bene nelle mani di Dio e siccome la speranza è sempre la matrice del nostro essere, viviamo nella speranza che tutto si riconduca nelle Sue mani, perché è Lui che conduce la storia anche se al momento c’è tanta sofferenza».

Da qui un auspicio e un pensiero rivolto a tutti i credenti: «Vogliamo dire a tutti – conclude suor Claudia Maria – che il Signore è grande e non abbandona nessuno. Noi viviamo una vita così nascosta come le radici degli alberi e vogliamo dire che comunque l’albero porta frutto, se ci lasciamo illuminare, invadere, irrigare dal Signore. Non mettiamolo all’ultimo posto, mettiamolo al centro della nostra vita, e raccoglieremo i frutti per noi e per le nostre famiglie. Noi, come radici, siamo qui a dare forza, vigore e linfa a tutti».

About Davide De Amicis (3868 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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