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Le luminarie di Pescara simboleggiano il Natale?

Camminando per le vie di Pescara, alla ricerca dei simboli che esprimono il senso del Natale. Perché il Natale ha i suoi simboli. E un simbolo non vale l'altro.

Camminare a Natale per le vie di Pescara. E sentirsi marziani. Di più: marziani disadattati.

Mi sovrastano giganteschi ventagli luminosi, e lanterne cinesi.

Sono circondata da polpi giganti violetti e meduse di fucsia vestite. Coralli, tanti; balena azzurra, una. Esplosione di fondale marino. Profusione di luce viola.

E poi galassie nero-bronzate. Oppure sono buchi neri?

Non lo so.

Sicuramente ci sono tante lune. Mezzelune appese.

Che confusione: è Natale, a Pescara, o no?

Ecco. Come in un miraggio, intravedo un albero ferroso con una stellina per puntale. C’è anche una renna! Di là c’è perfino un pacchetto ornato da un verde fiocchetto.

Ci accontentiamo di questi pochi simboli tradizionali? No, preferiamo riflettere…

Siamo uomini e viviamo immersi in un universo di simboli. L’uomo stesso lo è in sé.

I simboli sono importanti: sono l’espressione visiva dei significati con cui si dà senso alla realtà.

Nella Festività cristiana del Natale si celebra il mistero dell’incarnazione di Dio, la cui nascita è cantata dagli Angeli nella gloria dei cieli e accolta in terra dagli uomini di fede e di buona volontà. Questa è la simbologia del Presepe.

E il Presepe, a Pescara, dove sta?

Sta nelle chiese, nelle case degli uomini di fede e di quelli di buona volontà.

Per le strade dove camminano gli stessi uomini, invece, il presepe non c’è. È stato sacrificato sull’altare del “laicismo” e dell’“inclusione”. È cosa risaputa: non tutti gli uomini sono credenti in Cristo. Il Presepe “offende”. I credenti preparino Presepi chiusi nelle proprie case, al massimo dentro le chiese! Si chiama libertà e democrazia.

E allora cosa si festeggia per le vie, nel periodo di Natale?

In tutto il mondo, al di là dell’osservanza della pratica religiosa cristiana, è diffuso il bisogno di festeggiare in questo momento dell’anno il mistero della vita. Nel mondo pagano, un tempo, si celebrava la festa del Deus sol invictus. Giorno di nascita del sole invitto. La festa che celebrava la vittoria della luce sulle tenebre. La luce è simbolo della vita che vince: combatte strenuamente; non si piega; non cede. E dal culto del dio sole nell’iconografia variegata del mondo pagano si è sempre celebrata, a Natale, la festa dell’astro nascente. Il passaggio da un anno all’altro è scandito da riti di “rinascita”, di “opulenza”, di “rinnovamento”, di “buon auspicio”. Per questo le città si addobbano di luci calde come il giallo, forti come il rosso; e poi le stelle, le campanelle, i fiocchi, i pacchetti, gli alberi addobbati e Babbo Natale che reca regali. Luce, doni di rinascita e buon auspicio. Questa è la simbologia della festa pagana.

Gli uomini hanno bisogno di festa. Hanno bisogno di uscire dal tempo quotidiano, sempre uguale come un eterno ritorno, per celebrare la vita e, per chi crede, la Vita stessa che s’incarna.

Dalle strade avete tolto il Presepe. Ora avete tolto anche i simboli che rimandano a un senso vero, pieno, appagante: la luce che vince la tenebra; la festa della vita e dei suoi doni. La festa del Sole invitto. Dell’astro nascente.

Ci avete lasciato solo ventagli e lanterne cinesi; e poi polpi, meduse, balene, coralli; anche buchi neri e mezze lune appese. Come se fosse una sarabanda di simboli a caso. Uno vale l’altro, come in una “festa di paese”.

E così il senso del Natale è vattellapesca…ra.

Vattellapesca…ra.

Passeggio per le vie della città. Sono come un marziano precipitato sulla terra, a Natale. Alla ricerca dello spirito natalizio perduto.

 

 

 

 

1 Comment on Le luminarie di Pescara simboleggiano il Natale?

  1. vincenzo // 19 Dicembre 2017 a 14:49 //

    complimenti all’autrice che con questo breve e ponderato articolo lascia intendere una conoscenza al di là del comune. purtroppo, lo dico da cristiano convinto ma non cattolico, la colpa non è degli “altri”, ma degli stessi cristiani che hanno perso la comprensione della fede svendendo se stessi all’entropia e ai falsi valori che stanno divorando l’intera società

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