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Siria: 5,3 milioni di minori bisognosi di assistenza dopo 7 anni di guerra

"Quasi 10.000 bambini rifugiati siriani sono non accompagnati o separati - denuncia l’Unicef -, e molti di loro sono vulnerabili allo sfruttamento, compreso il lavoro minorile, a causa della mancanza di documentazione legale"

Lo ha reso noto l’Unicef, citando i dati del Fondo per l’infanzia dell’Onu

Nel 2017 sono state registrate 1.271 vittime tra i bambini: 910 morti e 361 feriti, molti sono diventati disabili. Il 17% delle vittime ferite da armi esplosive sono bambini. Soltanto nei primi due mesi del 2018, sembra siano stati uccisi o feriti 1.000 bambini a causa delle sempre maggiori violenzeSono alcuni dei molti dati diffusi oggi dall’Unicef, nel settimo anniversario dall’inizio del conflitto in Siria circa l’impatto che ha avuto sulla popolazione locale e nei Paesi limitrofi. Secondo il Fondo per l’infanzia dell’Onu, in 7 anni di guerra sono stati 13,1 i milioni di siriani colpiti e 5,3 milioni i minori bisognosi d’assistenza.

La popolazione sfollata è di 6,1 milioni persone, tra cui 2,8 milioni bambini. Le persone in aree di difficile accesso sono 2,9 milioni (1,2 milioni di bambini), mentre quelle in aree assediate sono 420 mila (170 mila bambini). Nei Paesi colpiti dalla crisi siriana sono 2.654.299 i bambini profughi a causa del conflitto, su 5.564.569 rifugiati.

Dai dati forniti dall’Unicef emerge che oltre 1,5 milioni di persone vivono attualmente con invalidità permanenti causate dalla guerra, fra cui 86 mila persone che hanno perso gli arti, mentre un numero stimato di 3,3 milioni di bambini in Siria è esposto al pericolo di incorrere in esplosivi, fra cui mine, ordigni inesplosi e ordigni esplosivi improvvisati: «Quasi 10.000 bambini rifugiati siriani sono non accompagnati o separati – denuncia l’Unicef -, e molti di loro sono vulnerabili allo sfruttamento, compreso il lavoro minorile, a causa della mancanza di documentazione legale».

Secondo il Fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite, in Siria 961 bambini sono stati reclutati in combattimento. E nel 2017 è stato reclutato per combattere un numero di bambini tre volte maggiore rispetto al 2015. Per via della crisi siriana, quasi il 12% dei bambini sotto i 5 anni di età nella zona orientale di Ghouta soffre di malnutrizione acuta, il tasso più alto mai registrato dall’inizio del conflitto. Secondo l’Unicef, ammontano a 1,287 milioni i dollari necessari per il 2018 per far fronte alle esigenze legate alle conseguenze del conflitto: «335,3 milioni per la Siria e 951,8 milioni per i rifugiati nei Paesi limitrofi. Il 58% – accusa il Fondo – risultano mancanti».

In Siria, i principali interventi riguardano le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, la protezione dei minori, l’istruzione, i vaccini e la lotta alla malnutrizione. Anche in Giordania, Iraq, Libano, Turchia ed Egitto, nel corso del 2017, l’Unicef è intervenuto per l’assistenza all’istruzione complessivamente per oltre 1 milione di bambini. E anche in questi Paesi sono stati distribuiti kit di aiuto, sono state eseguite campagne di vaccinazione, si sono realizzati diagnosi e monitoraggi della malnutrizione e sono stati seguiti bambini e donne per la crescita e la corretta nutrizione interessando, in tutte queste azioni, centinaia di migliaia di rifugiati e abitanti locali.

About Davide De Amicis (4357 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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