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Lavoro: il 34% dei giovani italiani cerca all’estero e la Gran Bretagna chiude le porte

ora con la Brexit e lo stop agli arrivi annunciato dalla premier inglese, il problema degli sbocchi occupazionali è destinato ad aggravarsi: "E l’Italia – esorta Coldiretti - deve essere pronta ad offrire alternative valide alle nuove generazioni". Opportunità che possono essere offerte anche dal settore agricolo

Emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat a commento della dichiarazione della premier inglese May, che chiuderà gli accessi a chi cercherà lavoro in Gran Bretagna

Due giovani in cerca di lavoro

Sono quasi 15 mila i giovani italiani under 40 che si sono trasferiti in Gran Bretagna con il cambiamento di residenza nel 2016, l’ultimo anno disponibile. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat a commento delle dichiarazioni della premier britannica Theresa May, sul fatto che «non sarà più permesso alle persone di arrivare dall’Europa nella remota possibilità di trovare un lavoro», tranne per quelli qualificati.

Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, più di un giovane italiano su tre (34%) si dice disposto a cambiare nazione per trovare lavoro e un 22% è convinto che il suo futuro sarà all’estero, anche se una ridotta minoranza (14%) ha già avuto esperienze lavorative in un’altra nazione: «E la Gran Bretagna – sottolinea Coldiretti – rappresenta la meta preferita per i giovani connazionali in cerca di occupazione, anche perché consente di completare l’esperienza di vita all’estero con l’apprendimento della lingua più diffusa a livello lavorativo».

Ma ora con la Brexit e lo stop agli arrivi annunciato dalla premier inglese, il problema degli sbocchi occupazionali è destinato ad aggravarsi: «E l’Italia – esorta Coldiretti – deve essere pronta ad offrire alternative valide alle nuove generazioni».

Opportunità che possono essere offerte anche dal settore agricolo: «Dove è in atto – conclude l’associazione di categoria – un ritorno epocale alla terra che non avveniva dalla rivoluzione industriale, con quasi 30 mila giovani che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l’insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea, con ben il 61% concentrato al Sud e nelle Isole e il 19% al Centro e il resto al Nord».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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