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Oratorio sacro sul Beato Nunzio: “Abbiamo pregato con lui vivendo un pezzetto di paradiso”

Abbiamo fatto un’esperienza di forte comunione spirituale – commenta monsignor Valentinetti –, perché abbiamo pregato insieme a Nunzio. Credo che questa comunione intensa che ci ha legati a lui, sia un pezzetto di paradiso"

Lo ha affermato venerdì sera l’arcivescovo Valentinetti, assistendo all’oratorio sacro “Nunzio il giovane santo” nella chiesa dello Spirito Santo

L'arcivescovo Valentinetti al termine dell'oratorio sacro

Un’atmosfera di commozione e preghiera, lo scorso venerdì sera nella chiesa dello Spirito Santo, ha fatto da sfondo all’oratorio sacro “Nunzio il giovane santo” ideato da Roberta Fioravanti in preparazione alla canonizzazione del Beato Nunzio Sulprizio, che avverrà domenica in piazza San Pietro a Roma ad opera di Papa FrancescoUn oratorio che, attraverso le voci di Tiziana Chiavaroli, Nicola Flacco e Marco Paparella, ha ripercorso la vita del giovane beato nato a Pescosansonesco nel 1817 e morto a Napoli nel 1836 a soli 19 anni.

Il Beato Nunzio Sulprizio

Orfano di entrambi i genitori, il piccolo Nunzio venne affidato a 6 anni all’anziana nonna che lo educò alla fede. Alla sua morte venne affidato ad uno zio fabbro, un uomo burbero e violento che lo fece lavorare nella sua bottega maltrattandolo. Ferito alla caviglia Nunzio fu abbandonato a se stesso, dovendo vivere da mendicante tra lo scherno della gente. Successivamente, dopo aver trascorso qualche mese all’Ospedale dell’Aquila, venne trasferito a Napoli sotto la protezione del colonnello Wochinger, che dapprima lo fece ricoverare all’Ospedale di Santa Maria del popolo (dove divenne servo degli ammalati testimoniando loro la fede) e in seguito, con l’aggravarsi delle condizioni di salute, lo accolse nella sua residenza al Maschio Angioino dove morì – per le conseguenze di una carie ossea – il 5 maggio 1836 con lo sguardo fisso su di un quadro della Madonna, esclamando “Quanto è bella, quanto è bella”.

I Cori riuniti dell’arcidiocesi di Pescara-Penne e l’orchestra

Un racconto intervallato dai canti eseguiti dai Cori riuniti dell’arcidiocesi di Pescara-Penne diretti da Roberta Fioravanti, accompagnati dall’orchestra coordinata dal primo violino Paolo Angelucci, e dai contribuiti video curati da don Simone Chiappetta. Una serata culminata con l’esecuzione dell’inno per la canonizzazione “Vero Nunzio di Cristo”, composto dal maestro monsignor Marco Frisina e orchestrato da Andrea Falasca, e dalla presentazione della canzone ispirata dalla vita del Beato Nunzio “Dall’incudine al cielo” del cantautore Tony Nevoso.

L’arcivescovo Valentinetti tra i coristi

Un oratorio sacro emozionante, che ha visto anche l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti raggiungere i coristi per cantare insieme l’inno di monsignor Frisina: «Abbiamo fatto un’esperienza di forte comunione spirituale – commenta il presule al termine dell’oratorio sacro –, perché abbiamo pregato insieme a Nunzio. Credo che questa comunione intensa che ci ha legati a lui, sia un pezzetto di paradiso e devo ringraziare il coro, l’orchestra e la direttrice che ce lo hanno fatto vivere».

Il folto pubblico dell’oratorio sacro

Quindi un riferimento alla canonizzazione del Beato, a cui domenica parteciperanno 3 mila fedeli pescaresi che arriveranno a Roma da tutte le parrocchie diocesane, mentre a Pescosansonesco la comunità locale seguirà l’evento con un maxi schermo: «Non credevo – osserva monsignor Valentinetti – che nel giro di 13 anni questo beato potesse assurgere all’onore degli altari, con la proclamazione della sua santità in un modo particolare, perché verrà proclamato santo in un giorno straordinario, nel bel mezzo del Sinodo che i vescovi stanno vivendo a Roma per riflettere sul discernimento nella vita dei giovani. Poi verrà proclamato santo insieme a Paolo VI, colui che lo ha beatificato l’1 dicembre 1963. Inoltre, verrà proclamato santo insieme ad un gigante dell’evangelizzazione e della fede, monsignor Oscar Arnulfo Romero morto martire. Certamente Nunzio non è morto martire in quanto ucciso cruentemente, ma è morto di un martirio fisico e spirituale che lo hanno provato fortemente. Tra l’altro, in quel giorno il Beato Nunzio verrà canonizzato insieme ad altri sei beati, grazie a Papa Francesco che ha voluto dar vita ad una giornata della santità, in risposta anche alla sua esortazione apostolica Gaudete et exsultate che parla proprio della santità. Un documento che il Papa ha consegnato alla Chiesa e, come purtroppo sta accadendo, è già tanto se si trova in libreria. Bisognerebbe approfondirlo maggiormente».

Tra l’altro, con l’occasione, l’arcivescovo Valentinetti ha letto la preghiera da lui scritta per invocare l’intercessione del Beato Nunzio Sulprizio: «Se vi siete accorti – premette -, Nunzio muore guardando un l’immagine di Maria e dicendo “Che bella, che bella”. Allora io questa preghiera l’ho scritta, negli ultimi giorni, proprio trovandomi nella località mariana di Lourdes».

Ti lodiamo e ti benediciamo, O Signore,

perché ci hai donato la santità del giovane Nunzio.

La sua breve corsa nell’esistenza umana

è stata intensa d’amore per Te e per i fratelli.

Restare solo nella vita non lo ha abbattuto,

Tu lo hai colmato della tua presenza.

La costrizione del duro lavoro e il disprezzo non lo hanno annientato,

Tu sei stato la sua sua forza.

Il rifiuto dei suoi vicini e conterranei

non lo hanno scoraggiato,

Tu lo hai accolto.

La malattia non lo ha fatto disperare,

Tu sei stato consolazione e balsamo

dell’anima e del cuore.

Hai instillato in lui la gioia della carità

per chi malato condivideva la sua stessa sorte

e gli ha dato la speranza del cielo.

Grazie, Signore.

San Nunzio, prega per noi,

perché le tue virtù siano le nostre,

perché la tua santità trasformi la nostra vita. Amen

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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