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Prostituzione: “Una vera e propria forma di moderna schiavitù”

"Se i clienti sapessero quello che vivono realmente queste povere donne, spesso poco più che bambine, sono sicuro che rinuncerebbero a comprare questi corpi. I clienti sono complici di questa ingiustizia. Come i magnaccia. Lo stesso Papa Francesco pochi mesi fa ha affermato che “chi va con le prostitute è un criminale, che tortura le donne”

Lo ha affermato Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Giovanni XXIII, che interverrà oggi a Pescara

Dopo la fiaccolata di ieri sera, che si è svolta da piazza della Repubblica a piazza Salotto, per dire no alla schiavitù della prostituzione, la Comunità Papa Giovanni XXIII dà appuntamento oggi alle 16 nella sala consiliare del Comune di Pescara, dove si terrà un convegno per approfondire la tematica nell’ambito della due giorni di riflessione dal tema “Questo è il mio corpo. Sulla dignità non si tratta”.

Giovanni Ramonda, presidente Comunità Papa Giovanni XXIII

Un appuntamento, promosso da un cartello di associazioni tra cui Cisl, Agesci, Azione Cattolica, Forum Famiglie e Rinnovamento dello Spirito, organizzato in occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani di due giorni fa. All’incontro parteciperanno l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, il presidente della Giovanni XXIII Giovanni Paolo Ramonda, il direttore della Caritas diocesana don Marco Pagniello e l’autrice del libro “Non siamo in vendita. Schiave adolescenti sulla rotta libica” Irene Ciambezi: «Dietro le apparenze di donne che mostrano la loro bellezza – spiega Giovanni Paolo Ramonda, il successore di don Benzi alla guida della Comunità che quest’anno celebra il 50° anniversario dalla fondazione – si cela l’orrore di una vera e propria forma di moderna schiavitù. I racconti delle donne accolte nelle nostre case famiglia, riuscite ad uscire dallo sfruttamento della prostituzione, sono terribili. Peggio dei più terribili film. Stupri, violenze, ricatti, minacce alle famiglie d’origine, riti vodoo, fino alla morte di tante giovani che sono partite da paesi poveri con la speranza di una vita migliore. Se i clienti sapessero quello che vivono realmente queste povere donne, spesso poco più che bambine, sono sicuro che rinuncerebbero a comprare questi corpi. I clienti sono complici di questa ingiustizia. Come i magnaccia. Lo stesso Papa Francesco pochi mesi fa ha affermato che “chi va con le prostitute è un criminale, che tortura le donne”».

Il manifesto dell’appuntamento odierno

Si stima che solo in Italia siano tra le 75 mila e le 120 mila le donne costrette a prostituirsi, più di 3 milioni i clienti maschi, per un giro d’affari di milioni di euro. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha liberato dalla strada e accolto oltre 7000 ragazze vittime del racket della prostituzione.

Ogni settimana è presente con 21 unità di strada e 100 volontari per incontrare le persone che si prostituiscono. Con l’occasione, verrà rilanciata la campagna “Questo è il mio corpo” a cui si potrà aderire firmando una petizione: «Chiediamo al Parlamento Italiano – scrive la Comunità Papa Giovanni XXIII in una nota – di approvare una legge chesull’esperienza di altre legislazioni europee, punisca il cliente dello sfruttamento sessuale, per togliere così alle organizzazioni criminali la fonte di guadagno e per combattere lo sfruttamento di persone vulnerabilicolpire la domanda per contrastare le conseguenze devastanti che la prostituzione crea. Le donne che si prostituiscono arrivano da ambienti familiari e sociali degradati, hanno alle spalle storie di povertà, violenza e abusi. Non ci può essere libertà in un comportamento che nasce da una catena di sopraffazioni. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e sanzionando i clienti delle persone che si prostituiscono».

About Davide De Amicis (3871 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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