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Un presepe murale per la Casa famiglia “Il samaritano”

E’ stata inaugurata ieri l’opera d’arte presso la struttura che accoglie persone con Hiv-AIDS della Caritas Diocesana in via Caboto a Pescara

«Un’opera d’arte realizzata con la mani, testa e cuore ma soprattuto con e per amore per celebrare anche attraverso la bellezza il Natale». Queste le parole di don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana Pescara-Penne prima della benedizione del presepe murale avvenuta ieri pomeriggio nella Casa famiglia per persone con Aids-Hiv “Il samaritano”.

Un pomeriggio diverso, nell’approssimarsi delle festività, per gli ospiti della struttura della Caritas locale che si sono ritrovati per un momento di festa con amici, vicini, volontari e operatori per inaugurare l’opera realizzata con il contributo di alcuni artisti locali e degli accolti stessi.

«Nei giorni in cui è stato realizzato il murales – racconta Martina Pasta, responsabile della struttura – tutti attendevano con ansia l’arrivo di Pardino e degli altri ragazzi. Mettersi a lavoro per questo progetto era un desiderio che accompagnava lo scorrere dei giorni in preparazione al Natale. A volte è proprio vero che dobbiamo imparare dagli “ultimi” cosa significa attendere per scoprire la bellezza dei doni che riceviamo».

Uno scorcio del murales

Il disegno è visibile in un muro esterno del vialetto di ingresso della casa famiglia in Via Caboto a Pescara ed è composta dalla scritta “Buon Natale” che precede il percorso dei Magi nel deserto e fa confluire tutto nella capanna di Betlemme dove è rappresentata la natività.

«Per noi è stata un’esperienza stupenda – dice Pardino Biello, in arte 100Kai, l’artista che ha coordinato i lavori – grazie alla bellezza delle relazioni che sono nate con i ragazzi della casa. Si può fare volontariato in tanti modi, noi abbiamo scoperto la gioia di stare con loro, scambiare due chiacchiere e realizzare questo murales insieme».

L’opera è stata realizzata da 100Kai (Pardino Biello), Mr. Wolf (Stefano Lupo), Emiliana Di Placido, Emilia D’Amore in collaborazione con Elisa Rossi, Rossana Casto e la ferramente Pomar di Roberto Cipollone. Per la Caritas i lavori sono stari coordinati da Alessandro Rotolone con il supporto dell’équipe della struttura e la collaborazione degli ospiti.