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Pescara solidale: “È una città ricca di volontari che operano in silenzio”

"La nostra è una città bella e accogliente – conclude don Francesco Santuccione, vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne -, nonostante il clima di paura che il Papa e il presidente della Repubblica invitano a superare, ma bisogna superare l’assistenzialismo. Vanno bene i dormitori e i pranzi di Natale per i poveri, ma bisogna creare nuovi posti di lavoro per ridare dignità alle persone"

Lo ha affermato Lorenzo Di Flamminio, coordinatore del Centro servizi per il volontariato di Pescara

Il caso della disabile che, pur recandosi in piazza Salotto a Pescara la sera di Capodanno, non ha potuto vedere il concerto di Daniele Silvestri perché l’area riservata ai disabili aveva la visuale del palco coperta, è stato uno sciagurato esempio di come la solidarietà, a volte, si fermi al precetto da rispettare trascurando l’essenza del bisogno da soddisfare.

Lorenzo Di Flamminio, coordinatore Csv Pescara

Ma questo resta un caso isolato in una città come Pescara che, insieme alla sua provincia, fa contare circa 400 associazioni di volontariato con centinaia di volontari i quali, quotidianamente e nel più totale anonimato, donano tempo ed energie per il prossimo: «La città è piena di persone che danno il loro contributo con il cuore – conferma Lorenzo Di Flamminio, coordinatore del Centro servizi per il volontariato (Csv) di Pescara -, realizzando una solidarietà che non va sui giornali. C’è ad esempio un’associazione che, attraverso tanti volontari, fa avere mensilmente alle famiglie bisognose dei pacchi viveri. Ma senza i volontari che si offrono per garantire la consegna, ciò non sarebbe possibile. E poi abbiamo dato vita ad un progetto, “Aiutare gli invisibili”, che consente ai clochard che vanno dal barbiere, di ricevere gratuitamente dei biglietti con cui muoversi in città. Per non parlare delle tante famiglie con un disabile in casa da accudire, attorniate da tantissime persone che liberamente danno una mano».

È la solidarietà silenziosa dei pescaresi che non sempre scelgono di aderire ad un ente solidale, ma anche in modo autonomo danno il proprio contributo per aiutare il prossimo. Del resto, lo stesso mondo del volontariato è composto da pochissime grandi realtà, come il Banco alimentare e la Caritas, e da una miriade di piccole associazioni ognuna delle quali, facendo la propria parte, eroga servizi là dove lo Stato e gli enti locali non riescono ad arrivare. È questa la sussidiarietà che consente di non dimenticare i bisogni di nessuno, anche quando la Pubblica amministrazione non ha i fondi per esaudirli: «Spesso – sottolinea Di Flamminio – si tratta di piccole associazioni con gli stessi componenti di una normale famiglia, che però riescono a fare miracoli».

Insomma, queste organizzazioni di volontariato sono dei veri e propri ammortizzatori sociali, nonché presidi fondamentali nelle periferie: «Per conoscere la situazione in cui versano quartieri come Zanni, Rancitelli o San Donato – osserva il coordinatore del Csv Pescara – è inutile andare in Comune. Le associazioni sanno tutto della loro zona, si occupano dei minori in difficoltà e dei ragazzi che non saprebbero dove andare. In due ore potrebbero mettere nero su bianco la realtà completa del loro quartiere, ma non viene riconosciuto l’impatto sociale del loro operato. Così, nel 2019 saremo noi a rilevarlo».

don Francesco Santuccione, vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne

Ma Pescara può fare ancora di più, specie per i bisognosi: «La nostra è una città bella e accogliente – conclude don Francesco Santuccione, vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne -, nonostante il clima di paura che il Papa e il presidente della Repubblica invitano a superare, ma bisogna superare l’assistenzialismo. Vanno bene i dormitori e i pranzi di Natale per i poveri, ma bisogna creare nuovi posti di lavoro per ridare dignità alle persone».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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