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Cambiamenti climatici: “52 milioni di africani rischiano di morire di fame”

"I ministri – auspica l’Oxfam - chiedano con forza ai paesi industrializzati di tener fede agli impegni sottoscritti con gli Accordi di Parigi riducendo le emissioni di CO2 in atmosfera, con l’obiettivo di mantenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 gradi, e stanziando i 100 miliardi dollari promessi per l’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo"

L’ha denunciato l’Oxfam, alla vigilia della Conferenza ministeriale africana sull’ambiente iniziata oggi

«Flagello clima: sono 52 milioni le persone che rischiano di morire di fame in Africa». Lo ha denunciato l’Oxfam alla vigilia della Conferenza ministeriale africana sull’ambiente (Amcen), che si terrà a Durban da oggi al 15 novembre su sostenibilità e prosperità ambientale dell’Africa: «I ministri – auspica l’organizzazione non governativa – chiedano con forza ai paesi industrializzati di tener fede agli impegni sottoscritti con gli Accordi di Parigi riducendo le emissioni di CO2 in atmosfera, con l’obiettivo di mantenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 gradi, e stanziando i 100 miliardi dollari promessi per l’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo».

Allo stesso tempo, secondo l’Oxfam, è necessario che i Governi africani migliorino le loro politiche sul tema: «In Africa – afferma l’organizzazione – uomini, donne e bambini, partendo già da una condizione di estrema vulnerabilità, stanno letteralmente esaurendo le loro riserve di cibo a causa degli shock climatici, e per questo hanno bisogno immediato di aiuto prima che sia troppo tardi».

Tra i dati forniti da Oxfam, nella parte occidentale del Kenya, i raccolti sono diminuiti del 25% e in Somalia del 60%, mentre il bestiame in molte zone rurali produce poco latte a causa delle pessime condizioni di salute e il prezzo dei cereali è schizzato alle stelle, tagliando fuori le persone più povere. Quasi 7 milioni di persone nella regione sono allo stremo per la mancanza di cibo.

Alluvioni e siccità stanno devastando aree sempre più vaste dell’intero continente: solo nel 2019 2,6 milioni di “profughi climatici” si sono aggiunti alle 7,6 milioni di persone in fuga da conflitti. Molte regioni sono colpite, per la seconda volta in 4 anni, da una gravissima e prolungata siccità, la più grave degli ultimi 38 anni.

Nell’Africa meridionale, in diverse aree dello Zimbabwe, si registra il più basso livello di piogge dal 1981, con 5,5 milioni di persone che al momento sono colpite da grave insicurezza alimentare. La regione dello Zambia ricca di mais è oggi a secco: le esportazioni si sono azzerate, con la conseguenza che nel paese a soffrire la fame sono 2,3 milioni di persone. Intanto la situazione si sta aggravando anche in Angola, Malawi, Mozambico, Madagascar, Namibia e Zimbabwe, mentre in Sudafrica ci sono stati casi di suicidi tra gli agricoltori.

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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