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Pasqua a porte chiuse: “È un atto di generosità”

La risposta del cardinale Bassetti, presidente CEI, alle polemiche per le celebrazioni senza fedeli

Card. Gualtiero Bassetti, presidente Cei

In tempo di pandemia la prima cosa da fare è rallentare il contagio, limitando il più possibile spostamenti e assembramenti. Non esenti dalle incisive restrizioni sono le celebrazioni liturgiche, la cui sospensione è stata accolta dalla Chiesa italiana come occasione per «fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica», come scritto nella nota della CEI dell’8 marzo scorso.

Il fermo di tutte le attività liturgiche ha certamente comportato in molti sacerdoti e fedeli un senso di disorientamento, specialmente legato al modo inedito nel quale abbiamo affrontato la Quaresima e ci accingiamo ora a vivere i riti della Passione e Resurrezione. Da più parti sono state quindi avanzate insistenti richieste affinché potesse essere celebrata la S. Messa pasquale come di consueto, per permettere ai fedeli di celebrare il momento fonte e culmine della vita cristiana.

In merito è intervenuto anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che con parole lapidarie ha ridimensionato le polemiche dei giorni passati affermando: «Dov’è la nostra fede? Nella parola o in un luogo?». «È la prima volta – prosegue il porporato in un’intervista rilasciata al Corriere della sera – che la Settimana santa viene celebrata in questo modo senza concorso dei fedeli, ma ciò non significa rinunciare a vivere appieno questi giorni».

Numerose sono le celebrazioni che verranno trasmesse su tutti i canali di comunicazione nei giorni del Triduo, a partire da quelle del Santo Padre Francesco. Inoltre la Chiesa italiana, così come molte diocesi e parrocchie, hanno predisposto dei sussidi liturgici per aiutare i fedeli a vivere questo tempo. L’invito è quello di fare «della propria casa uno spazio di preghiera e di celebrazione» si legge sul sito CEI, e la necessità di «adattare il ‘vestito’ della liturgia e della preghiera della Chiesa alla ‘taglia’ della singola famiglia – sottolinea il testo – è una sfida che ci ricorda come sia possibile trasformare una situazione di difficoltà e disagio in una occasione di crescita».

Questo «è tempo di responsabilità e si vedrà chi ne è capace» ammonisce il cardinale Bassetti. «L’impossibilità di poter partecipare alle Messe di Pasqua quest’anno è un atto di generosità – afferma in modo incisivo il prelato – verso quanti, nell’emergenza, sono in prima linea e con grande rischio per la loro sicurezza curano gli ammalati e non fanno mancare tutto ciò che è di prima necessità».

Una Pasqua diversa dunque, all’insegna della responsabilità.

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Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Dopo la maturità scientifica con lode, ha conseguito, con lode e menzione di merito, il titolo di dottore magistrale in giurisprudenza. È attualmente dottorando di ricerca in Diritto civile. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.