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Emporio della solidarietà: 10 anni di aiuto concreto ai bisognosi pescaresi

"È l’applicazione concreta del Vangelo ascoltato la domenica a messa - commenta Nicola Smigliani - e ho visto la Provvidenza, ora ne ho le prove. Vorremmo che l’Emporio chiudesse – auspica insieme a don Marco Pagniello -. Se così fosse, vorrebbe dire che non ce ne sarebbe più bisogno"

Dalla crisi finanziaria del 2008 alla pandemia di Coronavirus, sempre vicino alle famiglie povere

Gli operatori nell‘Emporio in via Rubicone a Pescara

In questi giorni compie 10 anni di vita l’Emporio della solidarietà “Papa Francesco”, inaugurato il 19 marzo 2010 e attivato dalla Caritas diocesana di Pescara-Penne nel maggio seguente, nei locali dell’ex Circoscrizione 1 in via Rubicone, per consentire ai pescaresi più fragili e in difficoltà economica di fare la spesa gratuitamente attraverso una tessera rilasciata dai Centri di ascolto Caritas. Quello di Pescara, a cui più recentemente si sono aggiunti altri due empori aperti a Montesilvano e a Penne, è stato il primo Emporio della solidarietà aperto nel Centro Sud e il terzo in Italia, dopo quelli di Roma e Prato.

Un’esigenza, l’apertura di questa nuova struttura, nata all’indomani della crisi finanziaria del 2008 che, anche nel capoluogo adriatico, ha lasciato senza lavoro e liquidità centinaia di famiglie appartenenti alla cosiddetta classe media: «All’indomani della crisi – ricorda Nicola Smigliani, responsabile del progetto -, notavamo come all’allora mensa diocesana di via Bardet non si presentassero più solo i clochard, ma anche padri e madri di famiglia. Erano i cosiddetti nuovi poveri, che inizialmente pensammo di aiutare fornendo loro dei pasti d’asporto da consumare direttamente a casa, per salvaguardare meglio la loro privacy. Poi, insieme al direttore della Caritas diocesana don Marco Pagniello, pensammo ad una modalità nuova ed entrando in contatto con la Caritas diocesana di Roma, conoscemmo questa realtà decidendo di aprire un emporio della solidarietà anche da noi».

Nicola Smigliani alla cassa dell’Emporio

Negli anni quest’ultimo si è ingrandito e potenziato, diventando un vero “ipermercato della solidarietà”, riservando un’attenzione particolare ai nuovi nati: «Oltre ai prodotti alimentari – spiega Smigliani -, offriamo anche prodotti per l’igiene personale e della casa, abbigliamento, scarpe, cancelleria e farmaci da banco forniti dal Banco farmaceutico. Inoltre, siccome molte famiglie rinunciano ad avere figli per motivi economici, abbiamo attivato anche una tessera neonato che consente alla singola famiglia di reperire tutti i prodotti per l’infanzia e gli accessori per i primi 24 mesi».

Oggi, 12 anni dopo quella crisi mai superata, è arrivata la pandemia di Coronavirus Covid-19 ad infliggere un ulteriore colpo a lavoratori precari o in nero i quali, con il lockdown, si sono ritrovati senza lavoro e soprattutto senza nessuna alcuna forma di sostegno economico, essendo lavoratori irregolari. È il dramma vissuto da colf, badanti, baby sitter, ma anche da parrucchieri, estetiste e piccoli artigiani: «Assistiamo circa 200 famiglie l’anno – sottolinea il responsabile pescarese del progetto Emporio della solidarietà -, ma con quest’ultima emergenza sanitaria gli accessi sono aumentati del 50%. Tra l’altro, avendo tutti i requisiti di sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario, in questo periodo ci occupiamo anche della distribuzione dei pacchi viveri, supplendo al lavoro delle Caritas parrocchiali impossibilitate a lavorare a scopo precauzionale».

Attualmente l’Emporio della solidarietà è aperto il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 15.30 alle 18, con ingresso una persona per volta, ed è gestito dall’associazione Spazi di prossimità presieduta da Antonio D’Intino (che pochi mesi fa ha raccolto il testimone dall’associazione Cuore Caritas presieduta da Umberto Pastore), attraverso l’opera di 10 volontari tra i quali lo stesso Nicola Smigliani: «A me questa esperienza ha dato tantissimo – confida -. È l’applicazione concreta del Vangelo ascoltato la domenica a messa e ho visto la Provvidenza, ora ne ho le prove. La cosa bella è che tante famiglie che negli anni abbiamo aiutato, dopo essersi riprese, sono tornate ad aiutarci a svolgere un servizio che in questi giorni procede a mille all’ora».

Don Marco Pagniello, direttore Caritas Pescara-Penne

Dunque, a distanza di dieci anni dalla sua apertura, l’Emporio della solidarietà “Papa Francesco” continua ad essere un attuale e imprescindibile presidio di carità: «L’intuizione avuta allora – conferma don Marco Pagniello – si conferma anche oggi. È un compleanno che, purtroppo, ci vede costretti a dire che l’Emporio è servito, serve oggi e probabilmente continuerà a servire anche domani. È la conferma di un cammino fatto, essendo una delle possibilità che la Chiesa diocesana si è data per farsi prossima soprattutto alle nuove famiglie in povertà. È stata ed è una bella esperienza di concretezza e di carità sia per gli operatori e i volontari che vi hanno collaborato così come, spero, anche per quanti vi hanno usufruito. Attualmente negli empori di Pescara, Montesilvano e Penne, viene data una buona risposta per aiutare, in maniera attenta, alle famiglie che si sono ritrovate all’improvviso in difficoltà. Con questo progetto siamo usciti dalla logica del pacco, passando a quella del mettere al centro la famiglia con i suoi bisogni, per soddisfarli al meglio».

E all’alba del secondo decennio dell’Emporio della solidarietà il sogno, che accomuna Nicola Smigliani e don Marco Pagniello, resta sempre quello un po’ utopistico messo nel cassetto dieci anni fa: «Che l’Emporio chiudesse – auspicano -. Se così fosse, vorrebbe dire che non ce ne sarebbe più bisogno». E don Marco, aggiunge anche un auspicio rivolto alla Chiesa di Pescara-Penne: «Le auguro – conclude il presbitero – di avere sempre quell’intuizione, quello spunto di capire – nel discernimento – qual è il modo migliore per farsi prossimi ai fratelli che hanno bisogno».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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